Global Risks Report 2025 di Davos: disinformazione, eventi climatici estremi e conflitti armati identificati come maggiori minacce per le elite mondiali
I due terzi dei partecipanti intervistati al Forum di Davos "prevedono un panorama globale turbolento entro il 2035”, oltre la metà si aspetta "una certa instabilità entro i prossimi due anni".
Il World Economic Forum di Davos ha pubblicato ieri la 20ª edizione del suo rapporto annuale sui Rischi Globali. Il documento analizza i principali rischi mondiali in prospettiva a 2 e 10 anni, oltre ai rischi generali più significativi.
Mentre la disinformazione figura tra le principali sfide a breve termine, i rischi ambientali, come gli eventi climatici estremi, sono considerati la minaccia maggiore sia a 2 che a 10 anni. Tuttavia, il rischio complessivo più grande riguarda un ambito completamente diverso.
Eventi climatici estremi e conflitti armati identificati come maggiori minacce globali per i leader globali
Secondo il WEF, i problemi principali del 2024 continueranno a persistere in larga misura. Al tempo stesso, si nota un cambiamento significativo nella percezione dei rischi. "La parola che meglio descrive la situazione complessiva nelle previsioni attuali, a 2 e a 10 anni, è ‘fosca’,” ha dichiarato Mark Elsner, responsabile dell’iniziativa sui Rischi Globali del WEF.
Il rapporto si basa su un sondaggio condotto tra oltre 900 esperti provenienti da scienza, economia e politica. Serve come base per le discussioni all’incontro annuale del Forum a Davos.
I conflitti armati come minaccia globale maggiore
Il Rapporto sui Rischi Globali 2025 individua nei conflitti armati il principale rischio globale, evidenziando una crescente divisione. Quasi il 25% degli intervistati ha identificato guerre e terrorismo come la maggiore minaccia alla stabilità economica. Le crescenti divergenze tra i leader mondiali hanno creato un nuovo rischio rilevante. Solo due anni fa, i conflitti armati tra stati non figuravano tra i rischi principali.
Le conseguenze destabilizzanti dell’invasione russa dell’Ucraina, insieme ai conflitti in Medio Oriente e Sudan, hanno probabilmente accresciuto le preoccupazioni dei partecipanti al sondaggio, secondo il WEF.
Fake news: il rischio maggiore a breve termine
A breve termine, la disinformazione è vista come una grave minaccia. Il WEF attribuisce questa percezione all’aumento della diffusione di notizie false, alla riduzione del fact-checking sui social media e all’incremento di contenuti generati dall’IA. Il tema è al centro dell’incontro di Davos.