Ucraina, Trump a Putin: “Subito fine a questa ridicola guerra o altre sanzioni, con presidente russo buon rapporto”
Il presidente Donald Trump ha minacciato mercoledì di imporre sanzioni e dazi alla Russia se Putin non mette fine alla guerra
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha minacciato di porre “alti livelli” di sanzioni alla Russia e di imporre tariffe sulle importazioni dal Paese se Putin non raggiungerà un accordo per porre fine alla guerra contro l'Ucraina.
L'avvertimento di Trump è stato lanciato direttamente al presidente russo Vladimir Putin tramite un post sul social media Truth nel suo terzo giorno da presidente.
“Se non facciamo un 'accordo', e presto, non ho altra scelta che mettere alti livelli di tasse, tariffe e sanzioni su tutto ciò che viene venduto dalla Russia agli Stati Uniti, e su vari altri Paesi partecipanti”, ha scritto Trump su Truth Social. “Facciamo finire questa guerra, che non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente! Possiamo farlo nel modo più semplice o nel modo più difficile - e il modo più semplice è sempre meglio”, ha scritto Trump.
Trump a Putin: “Subito fine alla guerra o altre sanzioni a Russia"
Trump aveva più volte in passato affermato che avrebbe potuto porre fine alla guerra in Ucraina in un solo giorno se fosse stato eletto per un secondo mandato non consecutivo alla Casa Bianca.
“Non voglio fare del male alla Russia. Amo il popolo russo e ho sempre avuto un ottimo rapporto con il presidente Putin - e questo nonostante la Russia, Russia, Russia HOAX della sinistra radicale”, ha scritto Trump su Truth Social. “Non dobbiamo mai dimenticare che la Russia ci ha aiutato a vincere la Seconda guerra mondiale, perdendo quasi 60.000.000 di vite”.
“Detto questo, farò un grande favore alla Russia, la cui economia sta fallendo, e al presidente Putin. Accordatevi ora e FERMATE questa ridicola guerra!”. Ha scritto Trump.
Da parte sua, il presidente russo ha salutato l'insediamento di Trump inviando le sue congratulazioni e dicendosi aperto al dialogo con la nuova amministrazione statunitense sulla guerra in Ucraina. “Voglio sottolineare che il suo obiettivo non dovrebbe essere una breve tregua... ma una pace duratura basata sul rispetto degli interessi legittimi di tutte le persone”, ha affermato Putin il giorno dell’investitura di Donald Trump lo scorso 20 gennaio.
Zelensky chiede 200.000 soldati europei
Intanto in Europa il dibattito politico sulle contromisure militari da prendere nel caso di un ipotetico ipotetico accordo di cessate il fuoco tra Russia e Ucraina. Molti hanno segnalato la necessità di destinerà almeno il 5% del Pil nazionale di ogni Stato europeo alla difesa, mentre si riaccende il dibattito su un esercito europeo.
È intervenuto a gamba tesa in merito proprio il presidente ucraino Zelensky al forum di Davos, dove per la prima volta un alto funzionario ucraino ha parlato pubblicamente del numero di soldati necessari, secondo lui, a garantire un accordo di pace.
“200.000 è il minimo. È il minimo. Altrimenti non è niente”, ha affermato il presidente ucraino, facendo riferimento al numero di soldati europei che dovrebbero essere dispiegati per garantire la sicurezza del suo Paese e prevenire una nuova invasione russa.
Intanto è arrivata in giornata al Senato l’approvazione al decreto che autorizza un nuovo invio di armi dell’Italia al governo di Zelensky.
Già nel febbraio 2024, Emmanuel Macron aveva avanzato l'idea di dislocare truppe occidentali in Ucraina per supervisionare un eventuale accordo di cessate il fuoco con la Russia, che tre anni fa ha lanciato un tentativo di invasione del vicino ucraino e ora occupa circa il 20% del suo territorio a est e a sud.