Belgio, sigarette elettroniche monouso messe al bando, fumatori diminuiti del 10% in 20 anni, UE verso misure più severe
Il Belgio è il primo paese dell’UE a vietare la vendita di sigarette elettroniche monouso, dopo che a Milano è stato vietato di fumare all’aperto
Il Belgio è il primo Paese dell'Unione Europea a vietare la vendita delle sigarette elettroniche monouso, con l'obiettivo di ridurre la dipendenza da nicotina tra i giovani e proteggere l'ambiente e la salute dei suoi cittadini.
Dal 1° gennaio, le sigarette elettroniche usa e getta non potranno più essere commercializzate nel paese per ragioni legate alla salute e all'ecologia. La misura è stata annunciata l'anno scorso dal ministro della salute Frank Vandenbroucke, che le ha definite un prodotto "estremamente dannoso" per le persone e il pianeta.
In Belgio vietata la vendita delle sigarette elettroniche monouso
“Le sigarette elettroniche monouso sono progettate per attirare nuovi consumatori,” ha dichiarato il premier belga. “Spesso contengono nicotina, che crea dipendenza e nuoce alla salute.” Il ministro ha anche evidenziato i rischi ambientali legati ai rifiuti chimici generati da questi prodotti economici e largamente diffusi.
Il Belgio punta a ridurre a zero il numero di nuovi fumatori entro il 2040 e sta introducendo una legislazione sempre più severa nei confronti dei fumatori. Nei parchi giochi, negli zoo e nei campi da gioco fumare è già illegale e dal 1° aprile di quest’anno i prodotti derivati dal tabacco non potranno più essere esposti né venduti nei supermercati più grandi di 400 metri quadrati.
In Belgio fumatori diminuiti del 10% in 20 anni
Uno studio sulla salute condotto in Belgio nel 2018 ha rivelato che i fumatori sono diminuiti del 10% dal 1997 al 2018.
La misura draconiana adottata dal Belgio fa eco ai provvedimenti approvati da poco e già in vigore a partire dal 1° gennaio di quest’anno a Milano, dove fumare all’aperto e nei luoghi pubblici è adesso ufficialmente vietato e comporta multe tra i 40 e i 240 euro.
Proprio oggi il Consiglio europeo guidato dalla presidenza ungherese ha adottato una raccomandazione rivolta agli stati membri per contribuire a ridurre l'esposizione al fumo passivo e agli aerosol e a raggiungere una generazione libera dal tabacco in Europa entro il 2040, come stabilito nel Piano europeo per la lotta contro il cancro.
“La lotta alle malattie non trasmissibili, come il cancro e le malattie cardiovascolari, è una priorità per la Presidenza ungherese. La raccomandazione odierna contribuirà a prevenire tali malattie riducendo la probabilità di esposizione al fumo passivo e agli aerosol, in particolare tra i bambini e i giovani”, ha affermato Péter Takács, il segretario di Stato ungherese per la Sanità.
Nonostante una diminuzione graduale dei fumatori, in Italia il 24% della popolazione fuma ancora, e il fumo causa circa 93.000 morti l’anno, secondo il ministero della salute.