Mozambico, evasi 1500 detenuti nella capitale Maputo durante la notte di Natale, è caos post-elettorale

L’evasione di massa dalla prigione di Machava, alle porte di Maputo, si inserisce in un clima di tensione e proteste legate alle contestate elezioni presidenziali

In Mozambico, il governo ha confermato nella serata del 25 dicembre una massiccia evasione da una prigione di massima sicurezza vicino alla capitale Maputo. Oltre 1.500 detenuti sono fuggiti nel pomeriggio, in circostanze ancora da chiarire. Questo episodio si colloca in un clima di tensioni, con violenze scoppiate a partire dal 23 dicembre, quando il Consiglio Costituzionale ha ratificato l’elezione di Daniel Chapo con il 65% dei voti.

Il capo della polizia mozambicana, Bernardino Rafael, ha dichiarato che 1.534 detenuti sono riusciti a evadere dalla prigione centrale di Machava, situata a circa 15 chilometri dalla capitale. Video diffusi online mostrano una folla che si riversa fuori dall’edificio e si disperde nelle strade vicine, dove sono stati uditi numerosi colpi di arma da fuoco. Alcuni dei fuggitivi sarebbero riusciti a impossessarsi delle armi dei secondini.

Al momento della conferenza stampa, erano stati catturati solo 150 dei fuggitivi. Gli scontri tra polizia, personale penitenziario e detenuti hanno provocato 33 morti e 15 feriti. Secondo Rafael, i prigionieri avrebbero sfruttato il caos generato da manifestanti nei pressi del carcere per abbattere un muro di recinzione.

Tra i detenuti evasi figurano individui legati a gruppi armati jihadisti attivi nella provincia di Cabo Delgado. Una trentina di loro risulterebbe tra i fuggitivi, incluso un prigioniero descritto come “molto pericoloso”. Questa circostanza ha destato grande preoccupazione tra le autorità.

L’ONG Plataforma Decide ha riportato che, in 65 giorni di violenze post-elettorali, sono morte 248 persone.

Intanto, la crisi in Mozambico ha messo in difficoltà anche i vicini sudafricani. Il Congresso Nazionale Africano (ANC) ha subito critiche per aver rapidamente riconosciuto la vittoria di Chapo, in contrasto con la posizione di Washington, che ha espresso preoccupazioni per la scarsa trasparenza del processo elettorale. Le tensioni in Mozambico rischiano di alimentare spinte di cambiamento anche in altre nazioni della regione, governate da movimenti storici come ANC, ZANU-PF e MPLA.