Ucraina, centrale nucleare di Zaporizhzhia a rischio blackout e radazioni, Zelensky: "Per pace dobbiamo entrare nella Nato", Kellogg e Trump rifiutano

Zelensky: "Pronti alla tregua con Mosca, ma territori non occupati sotto l'ombrello della Nato", intanto rischia il blackout per la terza volta in un mese

Ucraina, la centrale nucleare di Zaporizhzhia si troverebbe sull'orlo del blackout, Zelensky intanto parla di "ombrello della Nato" per i territori non occupati, ma Trump e il generale Keith Kellogg rifiutano l'ipotesi.

Ucraina, la centrale nucleare di Zaporizhzhia si troverebbe sull'orlo del blackout

Per la terza volta in questo mese, la centrale nucleare di Zaporizhzhia rischierebbe di trovarsi sull'orlo del blackout. "La centrale di Zaporizhzhia ha perso corrente su una delle due linee di trasmissione elettriche esterne che la collegano al sistema energetico" ucraino, si legge nel messaggio del ministro dell'Energia. La centrale riceve elettricità dalla riva destra del Dnepr, che è controllata dall'Ucraina. "Attualmente la stazione è alimentata ora da una sola linea di trasmissione. Se viene scollegata dall'alimentazione esterna, si verificherà un altro blackout totale, il che sarà una minaccia per la sicurezza dalle radiazioni".

Zelensky intanto parla di "ombrello della Nato" per i territori non occupati

Mentre il paese rischia di rimanere senza energia e corrente elettrica per la terza volta nel solo mese di novembre, Zelensky accenna a delle possibili trattative con Mosca. "Il conflitto potrebbe raggiungere una tregua per il cessate il fuoco", dice il presidente ucraino durante un'intervista. Le condizioni per la tregua? Porre "la parte non occupata dei territori dell'Ucraina subito sotto l'ombrello della Nato". E incalza:"Dobbiamo farlo in fretta. Successivamente il territorio che non abbiamo sotto il nostro controllo, potrà essere riconsegnato in modo diplomatico". Zelensky, nemmeno 24 ore prima della nuova proposta di tregua, e mentre l'esercito russo incalza nell'est del paese, aveva silurato il comandate delle truppe di terra Pavliuk, rimasto in carica per nove mesi, nominando al suo posto Drapatyi.

Trump nomina il generale Kellogg, che propone un piano per la pace

La richiesta di copertura sotto l'ombrello dell'alleanza atlantica, arriva poco dopo la nomina dell'ex generale statunitense Keith Kellogg tra i membri del nuovo team scelto dal neoeletto presidente Donald Trump. La nomina sembrerebbe dettare una svolta sulla linea d'intervento degli states nei confronti del conflitto bellico ucraino. L'ex generale si è sempre schierato contro il sostegno occidentale a Kiev e la sua nomina arriva proprio per la gestione delle politiche statunitensi in Russia e in Ucraina.

Kellogg ha sin dall'inizio ritenuto una "crisi evitabile" il conflitto bellico nell'est europa. Ha diverse volte ritenuto opportuno proporre dei potenziali piani di pace che potessero risolverlo, sottolineando costantemente l'importanza della non demonizzazione del presidente Putin, con cui gli Stati Uniti, proprio per mezzo del generale, potrebbero ripartire con un approccio più dialogante. 

Kellogg, in un'intervista dell'istituto politico America First, avrebbe definito la guerra "una crisi evitabile che, a causa delle politiche incompetenti dell'amministrazione Biden ha impigliato l'America in una guerra senza fine". E da lì sarebbe arrivata anche la sua proposta che porterebbe ad "un accordo di pace completo e verificabile con garanzie di sicurezza, ma l'Ucraina deve rinunciare all'ingresso nella Nato" e, se Putin accettasse il dialogo, "la Russia sarebbe alleggerita delle sanzioni", un alleggerimento diventerebbe "completo dopo la firma degli accordi". Forse temendo di non trovare più il pieno sostegno a stelle e strisce, il capo di stato ucraino ha esposto stamane una richiesta esplicita per non fermare il dialogo con Trump.