Riuscirà Trump a evitare la Terza Guerra Mondiale? Ecco cosa ci aspetta dopo la crisi ucraina
Kennedy J.R.: "Gli anonimi uomini in cordicella che attualmente gestiscono la politica estera degli Stati Uniti sembrano voler scatenare la Terza Guerra Mondiale prima di lasciare la Casa Bianca"
Dopo il primo lancio dei missili ATACMS di fornitura americana, è il turno degli Storm Shadow forniti dal Regno Unito. Così il Governo ucraino sferra gli ultimi attacchi contro la Russia. Gli ultimi prima dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca. «Gli anonimi uomini in cordicella che attualmente gestiscono la politica estera degli Stati Uniti sembrano voler scatenare la Terza Guerra Mondiale prima di lasciare la Casa Bianca», ha commentato Kennedy J.R. sul suo account X. È l’ultimo colpo di coda di quel Deep State che Trump sta iniziando a smantellare, secondo i suoi dieci punti, «al fine di reclamare la nostra democrazia dalla corruzione di Washington una volta per tutte». Primo tra tutti, la promulgazione dell’ordine esecutivo del 2020, che ripristina l'autorità del Presidente di rimuovere i burocrati disonesti. «Eserciterò questo potere in modo molto aggressivo», ha sentenziato Trump. Tutto procederà all’insegna della «disclosure». Una vera e propria “apocalisse”, uno svelamento continuo dei misfatti del Deep State, dal caso Epstein fino agli intrighi che hanno portato alla crisi ucraina. Medvedev, qualche settimana fa, dichiarava che nonostante le buone intenzioni di Trump di porre fine al conflitto in Ucraina, il sistema non lo avrebbe permesso. Ci sono infatti delle dinamiche che superano la sfera d’azione del Presidente degli Stati Uniti, soprattutto in questa fase tra le elezioni e l’insediamento. Il 7 novembre, Russia Today titolava: Il "nuovo conservatorismo" di Trump può far rinascere il vero spirito americano. «Con la vittoria di Trump, - scriveva Constantin von Hoffmeister - l'America sta per riconquistare la sua sanità mentale, il suo centro». Il suo centro, la sua identità, i suoi valori tradizionali, valori che sono stati accantonati e demonizzati dall’agenda globalista e che ora stanno per riornare in auge, ma non senza ostacoli.
L’ultimo colpo di coda è arrivato all’improvviso, quando Biden ha dato il permesso a Kiev di usare i missili a lunga gittata ATACMS in territorio russo, sapendo bene quale sarebbe stata la reazione russa, tanto da richiamare prontamente i propri diplomatici nei rifugi in caso di un attacco aereo. Dmitry Medvedev, a seguito del lancio ucraino dei missili forniti da Stati Uniti e Regno Unito verso la Russia, ha affermato: «La nuova dottrina nucleare della Russia significa che i missili NATO lanciati contro il nostro Paese potrebbero essere considerati un attacco del blocco alla Russia. La Russia potrebbe reagire con armi di distruzione di massa contro Kiev e le strutture chiave della NATO, ovunque si trovino. Questo significa la Terza Guerra Mondiale». «Nessuno può essere sicuro che eviteremo la terza guerra mondiale nucleare, perché la Russia risponderà sicuramente all'uso di missili a lungo raggio da parte dell'Ucraina”, ha dichiarato Alexander Dugin. Nel frattempo, il Presidente Putin si è reso disponibile a discutere un cessate il fuoco con l'Ucraina se i negoziati saranno condotti dal Presidente eletto Donald Trump.
Emerge chiaramente la volontà di distruzione dell’Ucraina da parte del Deep State di Washington. L’Amministrazione Biden ha fornito le armi a Kiev, condannandola ad una dura rappresaglia russa, che potrebbe colpire anche siti finora risparmiati. Che Sansone debba morire con tutti i filistei? Non potendo ripulire il campo di battaglia, ci si aspetta forse che lo faccia il nemico? La rappresentante del Ministro degli Esteri Lavrov, Maria Zakharova, a seguito della fuga delle ambasciate occidentali, ha commentato: «Questo dimostra che l'Ucraina e gli ucraini sono uno strumento dell'Occidente». L’invio di mine antiuomo da parte di Biden lo confermano.
Se la Russia continuerà a tenere i nervi saldi, come sta già facendo, potremo evitare una Terza Guerra Mondiale Nucleare. I tentativi di escalation da parte dell’Amministrazione Biden potrebbero aumentare ancora in numero ed intensità, poiché vogliono la guerra a tutti i costi. Costi quel che costi. L’elezione di Trump ha dato il colpo di grazia al Nuovo Ordine Mondiale, che tramonta così per sempre. Non hanno più nulla da perdere. D'altra parte Putin non esiterà a usare le armi nucleari se necessario. «Se la sicurezza di Mosca è minacciata, se Putin vede che non c'è altra via d'uscita, non esiterà un minuto”, ha sostenuto il presidente serbo Vučić.
Se Trump riuscirà a mettere fine alla crisi ucraina, potrebbe attenderci qualche anno di pace e prosperità. Almeno per i primi due anni del secondo mandato di Trump, fino, cioè, alle elezioni di midterm, quando il Congresso potrebbe assumere una diversa configurazione. Finché Camera e Senato saranno repubblicani, Trump potrà procedere come un bulldozer nello smantellamento del vecchio sistema. Questo potrebbe condurre verso nuovi equilibri interni ed esterni.
Per quanto riguarda la politica interna americana, bisognerà rilanciare la produzione made in USA, quindi sostenere la produzione interna anche con l’impiego dei dazi, cercando di riportare contestualmente la bilancia commerciale in pareggio. Il rientro dal deficit commerciale è un must per la nuova politica americana. Per decenni gli USA hanno acquistato senza spendere, stampando dollari. Ciò ha permesso agli americani di vivere al di sopra delle loro capacità. Qualora finisse l’esorbitante privilegio, secondo alcune stime, il Pil pro capite americano potrebbe scendere al 57%. Alla fase di dedollarizzazione - che è in corso da parecchi anni, anche se con ritmi minori – deve corrispondere un aumento della produzione interna e una crescita delle esportazioni nette, cioè, un saldo commerciale positivo o almeno in pareggio. È possibile che la nuova Amministrazione Trump possa considerare, inoltre, di ancorare all’oro i titoli di Stato. «Gli Stati Uniti sarebbero la nazione più logica per lanciare titoli di Stato legati all'oro, sia per ragioni storiche sia come riflesso del loro continuo dominio monetario globale», ha scritto su X Judy Shelton, consulente economica di Donald Trump, in occasione della pubblicazione del suo ultimo libro “As Good as Gold. How to Unleash the power of Sound Money”. Judy L. Shelton è Senior Fellow dell'Independent Institute ed è nota per la sua difesa del ritorno al gold standard e per le sue critiche alla Federal Reserve, che ha paragonato alla pianificazione economica dell'Unione Sovietica. Qualche settimana fa, la Shelton pubblicava un post contro la politica monetaria della FED: «Dal marzo 2022, la Fed ha pagato alle banche mezzo trilione di dollari per impedire che le risorse finanziarie sostenessero l'attività economica del settore privato. È disgustoso. Il Congresso dovrebbe intervenire perché la Costituzione gli conferisce l'autorità di regolamentare il denaro, che ha esternalizzato alla Federal Reserve come agenzia indipendente. È tempo di tenere un'udienza su questo argomento e di portare alla luce questa situazione. La pratica della Fed di pagare interessi sui saldi di riserva delle banche commerciali dovrebbe finire». Pochi giorni dopo, Powell dichiarava che non si sarebbe mai dimesso, neanche se glielo avesse chiesto Trump, e che non avrebbe tagliato i tassi.
In riferimento alla politica estera, Trump potrebbe traghettare gli USA verso il Nuovo Ordine Multipolare, dove lo zio Sam, pur restando sempre una grande potenza, sarebbe un primus inter pares. Significative a tale riguardo sono state le parole del Vice Presidente D. J. Vance: «Abbiamo costruito una politica estera fatta di critiche, moralismi e lezioni a Paesi che non vogliono avere nulla a che fare con noi. I cinesi hanno una politica estera che consiste nel costruire strade e ponti e nel dare da mangiare ai poveri, e credo che noi dovremmo perseguire una politica estera, una diplomazia del rispetto e una politica estera che non sia radicata nel moralismo ma negli interessi nazionali di questo Paese». Il vecchio ordine globalista è ormai finito. Risolta con successo la crisi ucraina, ci aspetta un nuovo ordine internazionale senza egemoni.