Israele: "No a Stato Palestina, annettiamo Cisgiordania", Borrell: "A Gaza pulizia etnica, Netanyahu viola diritto internazionale"

Il portavoce di Hezbollah: "Non ci è arrivata alcuna proposta di cessate il fuoco"; Borrell: “Anche l'uso della fame come arma di guerra è contrario al diritto internazionale umanitario”

Per Israele, dopo la vittoria elettorale di Donald Trump, è “arrivato il momento di annettere la Cisgiordania". Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, durante una riunione di Sionismo Religioso, il partito di estrema destra di cui è leader.

Borrell: "Condanno i raid di Israele a Gaza, si parla di pulizia etnica"

Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, condanna “con forza l'ultimo attacco israeliano a Jabalia, a Gaza” che ha provocato “molte vittime civili”. “Le parole ‘pulizia etnica - scrive Borrell su X - sono sempre più usate per descrivere ciò che sta accadendo nel nord di Gaza. La realtà quotidiana degli sfollamenti forzati viola il diritto internazionale”.

Anche l'uso della fame come arma di guerra è contrario al diritto internazionale umanitario” ricorda l'Alto rappresentante, aggiungendo che “secondo l'allarme dell'Ipc delle Nazioni Unite (classificazione delle fasi di sicurezza alimentare, ndr), c'è una forte probabilità che la carestia si diffonda nel nord di Gaza”. Borrell chiede che “questa catastrofe provocata dall'uomo” sia “evitata”.

Israele, in quanto potenza occupante - aggiunge Borrell - ha l'obbligo di agire facendo entrare gli aiuti. Spetta alla comunità internazionale e ai principali alleati di Israele adottare misure urgenti per porre fine alle sofferenze dei palestinesi e liberare gli ostaggi. Come sottolineato nel rapporto dell'Ipc, l'azione di tutte le parti è necessaria entro pochi giorni e non settimane”.

Al-Sisi: "Ci opporremo a qualsiasi trasferimento forzato di palestinesi in Egitto"

A nome dell'Egitto, lo dichiaro apertamente: ci difenderemo contro qualsiasi piano volto a liquidare la causa palestinese sia attraverso lo spostamento delle popolazioni civili, sia tramite il loro trasferimento forzato, o trasformando Gaza in un luogo invivibile, e questo è ciò che non accetteremo in nessuna circostanza” ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi al vertice arabo di Riad come riporta il testo del suo discorso. “L'Egitto condanna fermamente la campagna di omicidi sistematici che prende di mira i civili nella Striscia di Gaza” ha premesso il capo di Stato egiziano, che poi ha aggiunto: “Ribadiamo che la condizione essenziale per realizzare la sicurezza e la stabilità, e per passare da un sistema regionale basato sul conflitto e l'inimicizia a un altro fondato sulla pace e sullo sviluppo, è la creazione di uno Stato palestinese indipendente, sui confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale”.