Romano Prodi si redime: “L’Ucraina sarebbe dovuta restare uno Stato cuscinetto tra Russia e Nato”

"L’Ucraina avrebbe dovuto rimanere uno stato cuscinetto, ponte tra la Russia e la Nato, difatti al vertice di Bucarest dell’Alleanza nel 2008 ci furono forti resistenze europee contro la posizione americana di Bush, con Francia, Germania e Italia che si opposero. Ma oramai tutti questi discorsi non contano oggi"

L'ex premier Romano Prodi si redime, e sull'Ucraina dice: "Doveva restare uno Stato cuscinetto tra la Russia e la Nato". Per Prodi "l’Europa dovrebbe continuare a essere quel negoziatore tra due blocchi oramai sempre più ideologici, con gli Stati Uniti da una parte e la Cina dall’altra", spiega durante una lecture all’università Ucl di Londra dal titolo: "Europe between the United States and China: a difficult position?". Per Prodi, in questo momento "la diplomazia e l'arte del compromesso" sono ancora più importanti.

Romano Prodi si redime: “L’Ucraina sarebbe dovuta restare uno stato cuscinetto tra Russia e Nato”

Prodi passa poi alle elezioni americane, spiegando che "l’unica cosa che unisce Kamala Harris e Donald Trump è la loro posizione anti-Cina, soprattutto da quando la middle class americana è andata in difficoltà, e non tanto per i posti di lavoro persi dagli Usa. Oggi le ideologie sono sempre più marcate, da ambo le parti, e la politica è costantemente influenzata dall’ideologia. Questo senso di superiorità, su entrambi i fronti, è sbagliato e sempre più preoccupante. Lo abbiamo visto nella guerra in Iraq con la cosiddetta esportazione della democrazia, lo abbiamo visto in passato nell’Europa devastata dalle ideologie mescolate con la politica estera".

Riguardo l’Ungheria, Prodi asserisce che Budapest "sta andando nella direzione sbagliata. Ma anche questa è democrazia, e dobbiamo accettarla". Poi si parla della guerra, in particolare quella in Ucraina. Prodi ricorda i tempi in cui, nel 2004, addirittura si "parlava di Mosca nella Ue. E allora non sembrava una questione di "se", ma di "quando". Anche all’epoca c’era Vladimir Putin al potere, e Prodi ricorda la stessa regola: bisogna capirsi a vicenda e poi trovare un compromesso. "Ho discusso con Putin molte volte in passato, con lui si doveva sempre dialogare su Europa e Nato, per poi capire come raggiungere un compromesso”.

"Nel 2014 gli dissi li tuo Paese ha scienziati di grande livello ma poi pecca in produzione industriale, a differenza di Paesi come la Corea del Sud, per esempio’. Nonostante il recente riavvicinamento, Putin non ha alcun interesse a finire nelle mani di Pechino. La Cina cresce di una Russia all’anno. Quindi gli dissi: ‘Vladimir, devi scegliere: o l’Europa o la Cina’. E lui mi rispose: ‘Non venderò mai nemmeno un metro cubo di gas alla Cina’".

"Oggi un compromesso con Putin è impossibile visto l’orrore che ha scatenato in Ucraina", e se Trump riuscirà o meno ad aggiustare le cole: "E chi lo sa, è assolutamente imprevedibile". L'ex presidente della Commissione Ue arriva al sodo: "L’Ucraina avrebbe dovuto rimanere uno stato cuscinetto, ponte tra la Russia e la Nato, difatti al vertice di Bucarest dell’Alleanza nel 2008 ci furono forti resistenze europee contro la posizione americana di Bush, con Francia, Germania e Italia che si opposero. Ma oramai tutti questi discorsi non contano oggi".