Libano, base Unifil a Maroun al Ras accerchiata da veicoli militari Idf, caschi blu costretti a rifugiarsi nei bunker e indossare protezioni
Le tensioni aumentano nel sud del Libano e si intensificano gli scontri tra Hezbollah e Israele, che si avvicinano in modo preoccupante alle postazioni Unifil, mentre l'Italia richiede garanzie di sicurezza per i suoi contingenti
In Libano, la base della missione delle Nazioni Unite Unifil a Maroun al Ras, è stata accerchiata da veicoli militari Idf impegnati negli scontri con i miliziani del movimento islamista Hezbollah e i caschi blu presenti sono stati costretti a rifugiarsi nei bunker e ad indossare protezioni. Gli scontri tra il movimento sciita libanese filo-iraniano e i militari israeliani, infatti, sono sempre più vicini alle postazioni della Forza di interposizione dell'Onu nel sud del Paese, proseguendo i bombardamenti e l’invasione di terra delle Idf. L’allerta ha raggiunto il massimo livello anche nelle basi italiane della missione. Fonti militari del Bel Paese riferiscono che da giorni, in base alla gravità della minaccia, i peacekeeper sono costretti a indossare elmetti e giubbotti protettivi e in alcuni casi, a rifugiarsi nei bunker. Nel frattempo Hezbollah ha dichiarato di aver respinto le forze israeliane che si erano infiltrate vicino a una postazione Unifil, mentre fonti dell’emittente panaraba satellitare di proprietà saudita Al Arabiya, riportano che la missione Unifil avrebbe rifiutato una richiesta di evacuazione avanzata da Israele.
Veicoli Idf nei pressi della base di Maroun al Ras
Intanto, fotografie satellitari visionate dall’emittente panaraba qatariota Al Jazeera, hanno mostrato decine di veicoli militari israeliani posizionati nei pressi della base dei caschi blu a Maroun al Ras, nel sud del Libano, a circa 20 chilometri dal confine con Israele. La presenza israeliana vicino alle postazioni della missione Onu ha innalzato le preoccupazioni a livello internazionale. Non a caso, il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito la richiesta italiana di garantire la sicurezza del contingente Unifil, dopo un colloquio con l’omologo israeliano, Israel Katz, che avrebbe rassicurato l’Italia a riguardo. Attualmente, il nostro Paese ha previsto uno schieramento massimo di 1.256 militari, 374 veicoli terrestri e sei mezzi aerei nell’ambito della missione Unifil, con il contingente nazionale che opera sotto la denominazione 'Leonte' (il nome in italiano del fiume Litani). Nel mentre, ieri sera le Idf hanno schierato nel sud del Libano una quarta divisione per l’invasione via terra e la guerra contro Hezbollah. Secondo quanto riferito dalle stesse Idf, la 146ma Divisione di riservisti ha iniziato le operazioni nel settore sud-occidentale del Libano, unendosi così alle tre divisioni presenti, la 98ma, la 36ma e la 91ma, già operative nel settore centrale e in quello orientale dell’area meridionale del Paese. Il numero totale dei militari israeliani dispiegati in Libano supera i 15 mila. A Maroun al Ras, la Brigata Golani delle Forze di difesa d’Israele avrebbe preso il controllo di un edificio militare di Hezbollah. Finora, nel corso della prima settimana di operazioni di terra in Libano, sono morti 9 militari delle Idf. Di contro, in base ai dati diffusi dal ministero della Sanità libanese, almeno 2.083 civili del Paese dei cedri sono morti e quasi 10 mila sono rimasti feriti dal 23 settembre, quando si sono intensificati i bombardamenti dell’Idf in Libano.