Invasione Libano, Israele sposta riservisti nel sud-ovest, ucciso in raid a Beirut comandante di Hezbollah Suhail Hussein Husseini

Israele intensifica l'azione militare e aumenta il dispiegamento di truppe mentre il conflitto con Hezbollah si estende a nuove aree nel Libano meridionale, con un bilancio crescente di vittime e sfollati. Raid aerei Idf continuano a colpire anche i campi profughi nel nord di Gaza

Invasione del Libano: Israele, che fino ad ora si era concentrata sul lato orientale del confine con il Paese dei cedri, sposta riservisti nel sud-ovest, annunciando contestualmente l’avvio di un’ulteriore sconfinamento contro Hezbollah nella parte occidentale del Libano meridionale. Nel mentre, le Idf fanno sapere di aver ucciso in un raid nel sud di Beirut (precisamente nel sobborgo di Dahiyeh) il comandante di Hezbollah Suhail Hussein Husseini, membro del consiglio della Jihad ovvero l’organismo della leadership militare del partito di Dio. L’esercito israeliano ha affermato, inoltre, che è la prima volta che una divisione di riserva dell'Idf viene utilizzata in combattimenti nel Libano meridionale, andandosi a sommare alle altre tre divisioni coinvolte nell'offensiva di terra. Insieme a quest’ultime (tre divisioni dell'esercito permanente, la 98, la 36 e la 91), già operative nei settori centrale e orientale, questa mossa dello Stato israeliano aggiunge migliaia di truppe per la nuova invasione in Libano, portando il numero totale di soldati dispiegati a superare probabilmente le 15.000 unità.

Aumentano gli sfollati, Borrell: "Il 20% dei libanesi, inevitabile impatto sull’Europa"

Attualmente, circa 1,2 milioni di persone sono diventati sfollati interni al Libano da quando Israele ha intensificato gli attacchi aerei il mese scorso, ora condotti anche da terra. Di queste, 179.500 si trovano in centri appositi, anche se 773 di questi 977 centri sono al completo. Lo afferma il governo libanese, citato dalla Bbc. Altre 400mila persone sono fuggite dal Libano in Siria, tra cui 300.744 cittadini siriani e 100.203 libanesi. Secondo quanto affermato dal ministero della Salute pubblica del Libano, da quando tre settimane fa sono iniziati gli intensi attacchi israeliani sono morte più di 1.700 persone nel paese. Nel frattempo, l'alto rappresentante Ue Josep Borrell ha detto, intervenendo all'Eurocamera, che "circa il 20% della popolazione libanese è sfollata, 150mila persone si sono recate in Siria e le vittime civili sono duemila. La situazione va deteriorandosi. I raid hanno colpito le via di comunicazioni con la Siria, i migranti siriani cercano di tornare in patria ed è chiaro che questa situazione avrà un impatto su di noi", ha concluso. In queste ore la Cina ha detto che donerà forniture mediche di emergenza al paese colpito dall’invasione israeliana, come dichiarato oggi dall'Agenzia ufficiale cinese per la cooperazione allo sviluppo internazionale. Li Ming, portavoce della stessa agenzia, ha affermato in una dichiarazione che, con l'intensificarsi dei combattimenti, esplosioni e attacchi aerei "si sono verificati in molti luoghi del Libano un gran numero di vittime". "Su richiesta del governo libanese, il governo cinese ha deciso di consegnare forniture mediche umanitarie di emergenza al Libano per aiutare il Paese a fornire assistenza medica", si legge invece in una dichiarazione rilasciata dell’ente del Dragone.

Continuano i raid anche sui campi profughi al centro e nel nord della Striscia

Nella notte sono proseguiti i bombardamenti anche nella Striscia di Gaza, dove almeno 25 civili sono stati uccisi in raid aerei israeliani condotti sui campi profughi di Nuseirat e Al Bureij, al centro dell'enclave palestinese: 11 persone sono state uccise a Nuseirat, secondo le autorità locali, 7 sono state uccise in un attacco israeliano contro una casa nel campo profughi di Bureij, sempre nel centro di Gaza, stando all'ospedale dei martiri di Al-Aqsa e almeno altre 7 persone, tra cui due bambini, sono state uccise in un attacco a un edificio residenziale nell'area di Beit Lahia, secondo il capo dei servizi di emergenza nel nord di Gaza, Fares Afana. Notizia confermata anche dall'agenzia di stampa palestinese Wafa. L'Idf ha anche inviato carri armati in profondità a Jabalya, nella Striscia di Gaza settentrionale, e ha consigliato alla popolazione di andarsene mentre bombarda dal cielo lo storico campo profughi palestinese, come riferito dai residenti. I medici locali hanno dichiarato che sono state segnalate vittime, ma che non sono riusciti a raggiungere le zone sotto attacco. Il bilancio dei morti palestinesi nella guerra di Israele a Gaza si avvicina attualmente ai 42mila, con quasi 100mila feriti.