Ucraina invita Onu e Cicr in territori occupati di Kursk, Mosca: "provocazione"; Putin arruola 180mila nuovi soldati, ultimo aumento nel 2023
Firmato il decreto per l'immissione nei ranghi dell'esercito russo di 180mila nuovi soldati, mentre in Occidente continua il pressing del presidente ucraino per il via libera ai missili a lunga gittata: "basta paura di prendere decisioni forti", dice Zelensky all'Europa
Il premier russo ha firmato un decreto che porta a 1,5 milioni di soldati l'esercito, con 180mila nuove immissioni nei ranghi. Comprendendo anche il personale civile, l'organico totale delle forze armate russe passa così a 2,389 milioni di unità rispetto ai precedenti 2,209 milioni. L'ultimo aumento era avvenuto nel dicembre del 2023.
Kiev invita Onu e Cicr nel Kursk
Nel frattempo il nuovo ministro degli Esteri dell'Ucraina, Andriy Sybiha, ha reso pubblico l'invito alle Nazioni Unite e al Comitato internazionale della Croce Rossa - Cicr a visitare l'area della regione russa di Kursk che le truppe di Kiev occupano. "L'Ucraina è pronta a facilitarne il lavoro ed a provare che rispetta il diritto umanitario internazionale"ha scritto Sybiha su X.
Continua nel frattempo il pressing del presidente ucraino Zelensky per il via libera all'utilizzo dei missili a lunga gittata: "basta avere paura di prendere decisioni forti", ripete all'Europa.
La reazione di Mosca
L'invito di Kiev nel territorio russo occupato dallo scorso agosto è stato definito da Mosca "Una provocazione" che la Russia si augura non venga colta dai destinatari, questo il commento del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Continua intanto il pressing del presidente ucraino Volodomyr Zelensky sugli alleati, Italia compresa, per ottenere i missili a lungo raggio con cui portare il conflitto nel cuore della Russia: "Basta aver paura di prendere decisioni forti", ripete il presidente ucraino mentre oggi il premier britannico Starmer è stato ricevuto da Giorgia Meloni.
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/politica/640976/starmer-a-roma-meloni-migranti.html
ll messaggio dal portale del Cremlino
Il ministro degli Esteri britannico David Lammy nel corso del week end appena finito aveva liquidato come "bluster" ovvero "spacconata" le considerazioni del presidente russo Vladimir Vladimirovič Putin sulla fornitura di missili a lungo raggio a Kiev.
Quelle considerazioni, inizialmente riferite dalla stampa russa sono riportate sul portale del Cremlino, come risposta del presidente Putin sulla questione "missili a lungo raggio", all'espressa domanda rivolta dai media locali a margine della sessione plenaria del Forum delle culture del 12 settembre scorso.
"La questione non è se al regime di Kiev sia consentito o meno di colpire obiettivi sul territorio russo. Sta già effettuando attacchi utilizzando veicoli aerei senza pilota e altri mezzi. Ma usare armi di precisione a lungo raggio di fabbricazione occidentale è una storia completamente diversa", così inizia la risposta di Putin.
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/esteri/640771/mea-culpa-di-stoltenberg-nato-fatto-poco-per-evitare-guerra-con-mosca-medvedev-se-kiev-usa-missili-occidentali-la-raderemo-al-suolo.html
Come i missili a lungo raggio cambiano il conflitto per Putin
Sul portale del Cremlino si legge che sulla questione missili a lungo raggio Putin dichiara: "Il fatto è che – l’ho già detto e qualsiasi esperto, sia nel nostro Paese che in Occidente, lo confermerà – l’esercito ucraino non è in grado di utilizzare i sistemi all’avanguardia a lungo raggio di alta precisione forniti dall’Occidente. Non possono farlo.
Queste armi sono impossibili da utilizzare senza i dati di intelligence provenienti dai satelliti di cui l’Ucraina non dispone. Ciò può essere fatto solo utilizzando i satelliti dell’Unione Europea, o quelli degli Stati Uniti – in generale, i satelliti della NATO. Questo è il primo punto.
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/esteri/640771/mea-culpa-di-stoltenberg-nato-fatto-poco-per-evitare-guerra-con-mosca-medvedev-se-kiev-usa-missili-occidentali-la-raderemo-al-suolo.html
Il secondo punto – forse il più importante, addirittura il punto chiave – è che solo il personale militare della NATO può assegnare missioni di volo a questi sistemi missilistici. I militari ucraini non possono farlo.
Pertanto, la questione non è se permettere o meno al regime ucraino di colpire la Russia con queste armi. Si tratta di decidere se i paesi della NATO saranno direttamente coinvolti nel conflitto militare oppure no.
Se questa decisione verrà presa, significherà niente di meno che un coinvolgimento diretto: significherà che i paesi della NATO, gli Stati Uniti e i paesi europei saranno parti in guerra con l'Ucraina. Ciò significherà il loro coinvolgimento diretto nel conflitto e cambierà chiaramente l’essenza stessa, la natura stessa del conflitto in modo drammatico.
Ciò significherà che i paesi della NATO – gli Stati Uniti e i paesi europei – sono in guerra con la Russia. E se così fosse, allora, tenendo presente il cambiamento nell'essenza del conflitto, prenderemo le decisioni appropriate in risposta alle minacce che ci verranno poste", conclude Putin.