Mea culpa di Stoltenberg: "Nato fatto poco per evitare guerra con Mosca", Medvedev: "Se Kiev usa missili occidentali, la raderemo al suolo"

Stoltenberg ammette errori strategici della NATO e Medvedev avverte Kiev sull'uso di missili occidentali proprio mentre gli alleati discutono se armare l'Ucraina con sistemi a lungo raggio

Il segretario generale dell’alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, ha fatto ufficialmente fatto mea culpa riguardo la gestione del conflitto russo-ucraino attualmente in corso, in un'intervista al magazine tedesco Fas: "La Nato", dichiara, "avrebbe potuto agire in maniera differente per evitare il conflitto innescato dall'invasione della Russia ordinata da Vladimir Putin a febbraio del 2022". "Adesso forniamo materiale bellico per una guerra", prosegue il segretario generale, "Allora avremmo potuto fornire materiale bellico per evitare una guerra", dice l’alto ufficiale diplomatico, evidenziando che i paesi membri dell'Alleanza si sono mossi in ritardo e non hanno adottato soluzioni che avrebbero potuto scoraggiare il conflitto, piuttosto che alimentarlo. Per l'ex premier norvegese la fine della guerra non può che essere decisa al tavolo negoziale: "Per mettere fine a questa guerra dovrà tornare ad esserci un dialogo con la Russia in una determinata fase. Però dovrà essere basata sulla forza ucraina", conclude. Nel mentre, il vicesegretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Dmitrij Medvedev, ha portato il suo messaggio per l’occidente facendo eco a quelli dei giorni scorsi lanciati da Putin: "nessuno ha bisogno di un conflitto nucleare allo stato attuale, ma la pazienza della Russia ha un limite. Ci troviamo in una situazione molto brutta, con un esito molto complicato. Per questo motivo non abbiamo ancora preso la decisione di usare armi nucleari, ma se Kiev dovesse usare missili occidentali contro di noi, verrà rasa al suolo", ha scritto Medvedev sul proprio canale Telegram.

Missili a lungo raggio contro obiettivi in profondità nel territorio russo?

Le parole di Stoltenberg arrivano mentre Stati Uniti e Regno Unito sondano la possibilità di consentire a Kiev l'utilizzo di missili contro obiettivi militari nel territorio russo. Se appare improbabile un via libera in tempi brevi per i missili Atacms di fabbricazione americana, è più concreta la possibilità di una luce verde per i missili Storm Shadow che Londra già fornisce a Kiev per difesa. Il tema è stato discusso alla Casa Bianca nell'incontro di oggi tra il presidente americano Joe Biden e il premier britannico Keir Starmer. L'Ucraina, impegnata da oltre un mese in un’offensiva nella regione russa di Kursk, potenzialmente potrebbe lanciare i suoi missili da posizioni più avanzate per provare a colpire obiettivi militari in profondità nel territorio russo. Mosca ha ripetutamente minacciato risposte 'adeguate' se l'Ucraina sarà autorizzata ad utilizzare missili a lungo raggio senza limitazioni. Dopo i ripetuti messaggi di Putin in questi giorni, ecco anche l'avvertimento di Dmitry Medvedev, ex presidente ed attuale numero 1 del Consiglio di sicurezza: "Kiev verrà rasa al suolo", dice, annunciando che la pazienza della Russia "sta per finire". La Russia, dice, avrebbe già motivi formali per ricorrere all'utilizzo di armi nucleari dopo l'incursione dell'Ucraina nella regione di Kursk: secondo l’ex presidente russo, l’attacco "potrebbe essere considerato come un prerequisito formale per la decisione di usare armi nucleari", in linea "con la nostra dottrina di deterrenza". "La Russia sta mostrando pazienza, perchè in fin dei conti la risposta nucleare consiste in una decisione estremamente difficile, con conseguenze irreversibili", ha concluso Medvedev. Il Cremlino potrebbe dare il via libera per utilizzare alcune delle sue nuove tecnologie belliche per ridurre Kiev a "un gigantesco luogo fuso". La Russia potrebbe distruggere la capitale dell'Ucraina solo con le sue armi non nucleari, ma finora ha 'scelto' di non farlo, puntualizza Medvedev.