Gaza, raid su scuola Al-Taba'een, Hamas: "100 morti e 47 feriti" ma per Israele "era nascondiglio di terroristi"

Cresce l'indignazione internazionale con l'Egitto che accusa Israele di ostacolare la pace mentre l'ONU denuncia escalation senza precedenti e attacchi in aumento su edifici scolastici nella Striscia di Gaza

Almeno 100 palestinesi sono stati uccisi in un raid sulla scuola di Al-Taba'een, a Gaza City, mentre altri 47 risultano feriti, stando a quanto dichiarato da fonti mediche locali e autorità di governo di Hamas nella Striscia. L'ufficio stampa dell’organizzazione politica palestinese islamista a Gaza ha dichiarato che l'esercito israeliano (Israel Defense Focrces - Idf) ha attaccato l'edificio utilizzato come rifugio per sfollati durante le preghiere del mattino, con tre bombe da 907 chili ciascuna. L'Idf, dal canto suo ha rivendicato l’attacco e ha dichiarato di aver colpito militanti di Hamas che "operavano nella scuola Al-Taba'een e vicino a una moschea a Daraj Tuffah, che serve come rifugio per i residenti di Gaza City", sostenendo di aver condotto un "attacco di precisione contro i terroristi di Hamas che operavano in un centro di comando e controllo nascosto nella scuola". L'esercito israeliano non ha fornito informazioni sulle vittime, ma in una nota pubblicata su Telegram, ha affermato che "prima del raid sono state prese numerose misure per mitigare il rischio di colpire civili, compreso l’uso di munizioni di precisione, ricognizione aerea e informazioni di intelligence", mentre ha accusato l'organizzazione militante palestinese Hamas di violare "in modo sistematico la legge internazionale, operando dai rifugi dei civili e sfruttando brutalmente la popolazione e le istituzioni civili come scudi umani per le loro attività terroristiche". Il gruppo islamista palestinese, invece, ha parlato di "crimine orribile che costituisce una pericolosa escalation".

Egitto: "Raid scuola mostra che Israele non ha volontà politica di fermare la guerra"

Il raid è arrivato dopo che Israele ha accettato l'appello rivolto da Egitto, Stati Uniti e Qatar per un round conclusivo dei negoziati per raggiungere un accordo per il cessate il fuoco, fissato per il 15 agosto. Proprio in merito all'evento bellico, il Ministero degli Esteri egiziano ha dichiarato in una nota dai toni molto duri che Il "deliberato assassinio" di civili palestinesi disarmati durante il raid oggi contro la scuola a Gaza City, usata come rifugio per sfollati, mostra che "Israele non ha la volontà politica" di mettere fine al conflitto a Gaza. Nella stessa dichiarazione, il ministero de Il Cairo afferma che il fatto che Israele "commetta questi crimini in larga scala, come l'assassinio deliberato di civili ogni volta che gli sforzi dei mediatori si intensificano, è la prova definitiva della mancanza di volontà politica di mettere fine a questa guerra brutale". Al contrario, prosegue la nota del ministero egiziano, Israele "persiste" nel provocare "la continua sofferenza umana dei palestinesi sotto il peso di una catastrofe umanitaria internazionale che il mondo è incapace di fermare". Nonostante questo l'Egitto riafferma l'impegno diplomatico per "garantire l'ingresso di aiuti umanitari con diversi e mezzi e lavorare per arrivare ad un cessate il fuoco, a prescindere da quanto sia difficile o da quanti ostacoli vi siano".

Attacchi a plessi scolastici sempre più frequenti

Nelle ultime settimane, gli attacchi alle scuole da parte di Israele sono diventati molto più frequenti, con le Idf che hanno condotto operazioni militari su almeno sette plessi scolastici, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite (ONU) per i diritti umani. In un rapporto di quest’ultima settimana che arriva fino al 6 luglio di quest’anno, le Nazioni Unite affermano di essere "inorridite" dall’escalation visto che, a quella data, 477 delle 564 scuole di Gaza erano state direttamente colpite o danneggiate dalla guerra. Gruppi per i diritti umani affermano in tutto il mondo che ci sono prove che lo stato ebraico non sta facendo abbastanza per distinguere i civili dai combattenti a Gaza, dove il conflitto in atto da mesi, ha ucciso almeno 39.699 persone, stando ad un bilancio fornito venerdì dai funzionari sanitari locali: Il ministero della Sanità di Gaza non fa distinzioni tra civili e combattenti nel conteggio, ma afferma che la maggior parte dei morti sono donne e bambini. Intanto, l'amministrazione Biden ha sbloccato 3,5 miliardi di dollari che Israele potrà usare per armi ed equipaggiamento bellico. Tali fondi appartengono ad un pacchetto da 14,1 miliardi totali, in favore dello stato ebraico ed approvato lo scorso aprile dal Congresso statunitense: soldi che arrivano in un momento in cui continua a salire la tensione tra Tel Aviv e Theran, permetteranno ad Israele di acquistare armi dagli Stati Uniti attraverso il Foreign Military Financing program.