Da Israele ok ai colloqui per la tregua a Gaza il 15 agosto, decisiva la richiesta degli Stati Uniti, Qatar ed Egitto
L’ufficio di Netanyahu afferma che invierà una delegazione israeliana a Doha o a Il Cairo.
Il 15 agosto, a seguito di una nota congiunta dei mediatori Usa Qatar ed Egitto, Israele ha deciso di riprendere i colloqui per la tregua a Gaza. Questi riguarderanno la liberazione degli ostaggi. Giovedì prossimo, una delegazione Israeliana si incontrerà con i mediatori di Usa, Qatar ed Egitto per discutere sull'accordo per il cessate il fuoco a Gaza e la liberazione dei civili.
La nota dei mediatori Usa, Qatar ed Egitto
Nella nota, firmata dal presidente americano Joe Biden, il premier egiziano Abdel Fattah al Sisi, e l'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, si evidenzia che "Non c'è ulteriore tempo da perdere o scusa per ulteriori ritardi. -Si legge -è tempo di fornire sollievo immediato sia alla popolazione sofferente di Gaza che agli ostaggi e alle loro famiglie. Come mediatori, se necessario, siamo pronti a presentare una proposta ponte finale che risolva il rimanente problema di attuazione in modo che soddisfi le aspettative di tutte le parti".
Israele accetta la proposta
L'ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu ha fatto sapere di aver accettato l’offerta e annuncia l’invio di una delegazione a Doha: "Seguendo la proposta degli Stati Uniti e dei mediatori, Israele invierà la delegazione negoziatrice in un luogo da definire per riassumere i dettagli dell'attuazione dell'accordo quadro", si legge in una nota ufficiale. Da Hamas non è arrivata nessuna risposta. L’uccisione di Ismail Haniyeh della scorsa settimana a Teheran ha sollevato le tensioni in tutta la regione, un’escalation ampiamente vista come un duro colpo ai colloqui per il cessate il fuoco.
I precedenti
Dallo scoppio della guerra a fine novembre, è stato raggiunto solo un cessate il fuoco di una settimana, che ha consentito il rilascio di 105 ostaggi in cambio di 240 prigionieri palestinesi. I negoziati per una nuova tregua sono stati bloccati dalla richiesta di Hamas che il cessate il fuoco fosse definitivo e dall'insistenza del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di riprendere i combattimenti finché Hamas non sarà "estinto".