Ucraina, Kiev attacca la città russa di Kursk, 5 morti e 20 feriti, Putin: “Provocazione”, Zelensky proroga legge marziale di 3 mesi

L'offensiva dell'esercito di Kiev condotta con mille uomini a Kursk provoca vittime civili e timori di rappresaglie: evacuazioni di 6mila civili nel distretto ucraino di Sumy

L’avanzata dell’esercito ucraino, impegnato da ieri in un’incursione con oltre mille truppe di terra supportate da carri armati, veicoli blindati, missili e droni, era stata lanciata al di là del confine russo, nell’Oblast' di Kursk e sull'omonima città, uccidendo 5 civili e ferendone altri 20, ma è stata bloccata dall’esercito di Mosca. I combattimenti continuano anche oggi: l’obiettivo di Kiev è attirare le forze russe nei pressi di Kursk per alleggerire la pressione sul fronte di Donetsk. Ora si teme la reppresaglia del Cremlino e le autorità ucraine hanno deciso l’evacuazione obbligatoria di circa 6mila civili nel distretto di Sumy: "Ho appena firmato l'ordine di evacuazione obbligatoria di 23 insediamenti di cinque comunità nel distretto di Sumy" ha dichiarato il governatore regionale Volodymyr Artyukh, aggiungendo che la misura riguarda "circa 6mila persone, tra cui 425 bambini", in un'area situata di fronte alla regione russa di Kursk, dove le truppe di Kiev hanno lanciato l'attacco. Al momento il bilancio è di almeno cinque civili russi uccisi e 28 feriti (tra cui 3 bambini). Intanto il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato le leggi che prolungano la legge marziale e il periodo di mobilitazione generale per 90 giorni, fino al 9 novembre 2024. Secondo Putin, l’attacco a Kursk è "una provocazione su larga scala" poiché "Kiev ha fatto ricorso a bombardamenti indiscriminati, anche con missili, su strutture civili", ha detto il Presidente russo commentando l’incursione di Kiev all'inizio di un incontro con i membri di governo oggi alle 14:00.

Fino a mille uomini impegnati nell’offensiva

L'esercito russo ha fermato l'avanzata delle forze armate ucraine nella regione di Kursk, secondo quanto riferito dal Capo di Stato Maggiore delle forze armate russe Valery Gerasimov in un incontro con il presidente russo Vladimir Putin trasmesso dalla televisione nazionale oggi pomeriggio: "Le azioni delle unità che coprivano il confine di stato insieme alle guardie di frontiera e alle unità di rinforzo, gli attacchi aerei delle forze missilistiche e il fuoco dell'artiglieria hanno fermato l'avanzata del nemico più in profondità nel territorio in direzione di Kursk", ha detto Gerasimov. Il capo di Stato maggiore russo, ha anche fornito dettagli sulla tentata invasione e ha riferito che il 6 agosto alle 5:30, unità ucraine che contavano fino a mille uomini sono passate all'offensiva per catturare una parte del territorio del distretto di Sudzhansky, nella regione di Kursk: "Come risultato delle azioni dell'esercito russo, il nemico ha perso 315 soldati, di cui almeno un centinaio uccise e 215 ferite, e sono stati distrutti 54 veicoli corazzati, inclusi sette carri armati", ha riferito Gerasimov. All'incontro con Putin hanno partecipato il ministro della Difesa Andrei Belousov, il segretario del Consiglio di Sicurezza Sergei Shoigu e il direttore dell'FSB (Il Servizio Federale per la sicurezza russo) Alexander Bortnikov. Gerasimov ha parlato in collegamento video.

Kiev: legge marziale e mobilitazione generale prolungate fino al 9 novembre

In un’intervista a Sputnik Radio, la Tass (agenzia di stampa russa) riferisce che la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova ha commentato come segue: "L’attacco ucraino alla regione russa di Kursk è l’ennesimo atto terroristico contro i civili che ha ovviamente preso di mira residenti pacifici". Per la Zakharova, Il presidente ucraino Zelensky "ha mandato i cittadini ucraini nel tritacarne di Kursk per prolungare silenziosamente la mortale mobilitazione ucraina. Oggi ha firmato il relativo decreto", parlando delle leggi che prolungano di altri tre mesi la legge marziale e la mobilitazione generale in Ucraina. Il Presidente Putin ha affermato che Mosca fornirà il massimo sostegno "in tutti i settori” alla regione di Kursk. "Migliaia" di residenti delle zone di confine vengono evacuati in queste ore verso altre regioni russe, secondo quanto riferisce l’agenzia Ria Novosti. Il governatore del Kursk, Alexei Smirnov, ha esortato i residenti a donare il sangue. In un messaggio condiviso su Telegram Smirnov ha spiegato che le banche del sangue sono in fase di rifornimento e che i servizi di emergenza sono stati messi in allerta. "Nelle ultime 24 ore, la nostra regione ha resistito eroicamente agli attacchi", ha affermato.