Scambio di 26 prigionieri tra USA e Russia, il più grande della storia, tra questi gli americani Evan Gershkovich e Paul Whelan e i moscoviti Kara-Murza e Vadim Krasikov
Liberi dalle accuse di spionaggio anche vari cittadini tedeschi
Uno scambio di prigionieri ha coinvolto Russia, Stati Uniti e altri cinque paesi, per un totale di 26 persone liberate. È la più grande e complessa operazione di questo tipo mai realizzata tra Washington e Mosca ed è stata coordinata dai servizi segreti turchi. Tra i rilasciati, tutti accusati di spionaggio, figurano: il corrispondente del Wall Street Journal Evan Gershkovich; la giornalista russo-americana Alsu Kurmasheva; il biologo, politico e attivista russo per i diritti umani, nonché condirettore dell'ong Memorial Oleg Orlov; l'artista Aleksandra Skochilenko, arrestata per aver protestato contro la guerra in Ucraina sostituendo le etichette dei prezzi nei supermercati con messaggi contro l'invasione; l'ex marine americano Paul Whelan, condannato a 16 anni per spionaggio; il cittadino tedesco Rico Krieger, precedentemente condannato a morte in Bielorussia e graziato dal presidente Lukashenko; e vari oppositori russi, tra cui Vladimir Kara-Murza, Ilya Yashin, Andrei Pivovarov, Lilia Chanysheva, Ksenia Fadeeva, Kevin Lik, Demuri Voronin, Vadim Ostanin, Patrick Schobel e Herman Moyzhes, alcuni dei quali con cittadinanza tedesca.
Il coordinamento turco
Il presidente americano Joe Biden ha commentato: “Oggi tre cittadini americani e un titolare di green card, ingiustamente imprigionati in Russia, stanno finalmente tornando a casa: Paul Whelan, Evan Gershkovich, Alsu Kurmasheva e Vladimir Kara-Murza. L'accordo che ha garantito la loro libertà è stato un'impresa diplomatica, abbiamo negoziato il rilascio di 16 persone dalla Russia, tra cui cinque tedeschi e sette cittadini russi, prigionieri politici nel loro stesso Paese. Alcuni di loro sono stati ingiustamente trattenuti per anni e hanno sopportato sofferenze inimmaginabili. Oggi la loro agonia è finita”. Biden ha ringraziato gli alleati, tra cui Germania, Polonia, Slovenia, Norvegia e Turchia, per il supporto durante le difficili negoziazioni. Le operazioni di scambio si sono svolte ad Ankara, in territorio turco, dove aerei statunitensi e russi sono atterrati all'aeroporto di Esenboga, nei pressi della capitale. Secondo la presidenza della Repubblica turca, l'operazione ha coinvolto 26 prigionieri provenienti da sette paesi: Stati Uniti, Germania, Polonia, Slovenia, Norvegia, Russia e Bielorussia. "Dieci prigionieri, di cui due minorenni, sono stati trasferiti in Russia, 13 in Germania e tre negli Stati Uniti", hanno specificato dall’intelligence di Ankara, la quale ha coordinato l'operazione, aggiungendo che i colloqui per lo scambio si sono tenuti in Turchia lo scorso luglio. La sparizione negli ultimi giorni di alcuni noti detenuti politici russi, come Ilya Yashin, Ksenia Fadeyeva e Oleg Orlov, aveva alimentato speculazioni sull'imminente scambio. Inoltre, la grazia concessa dal presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko a un cittadino tedesco precedentemente condannato a morte e le rapide condanne di Gershkovich e Kurmasheva sembravano indicare l'intenzione di facilitare l'operazione.
Evan Gershkovich e i prigionieri russi
Emma Tucker, direttrice del Wall Street Journal, ha espresso gratitudine al presidente Biden e alla sua amministrazione per aver riportato a casa il giornalista della testata americana, Evan Gershkovich. Il 32enne Gershkovich, era stato arrestato in Russia dai servizi di sicurezza nel marzo del 2023 con l’accusa di spionaggio. È stato il primo reporter ad essere condannato con questo capo di imputazione dai tempi dell’Unione Sovietica. La Russia accusò Gershkovich, che ha lavorato a Mosca per l'Afp (Agence France-Presse) dal 2020 al 2022, di aver raccolto informazioni sensibili per conto della Cia su uno dei principali produttori di armi della Russia, il costruttore di carri armati Uralvagonzavod. La Corte russa, al termine di un processo a porte chiuse, lo scorso 19 luglio aveva condannato Gershkovich a 16 anni di reclusione. Secondo il sito The Insider, tra i cittadini russi rilasciati figurano otto persone, tra cui Vadim Krasikov, presunto ex agente dell'intelligence russo condannato all'ergastolo in Germania per l'omicidio di un ex comandante separatista ceceno a Berlino; Artyom Dultsev e Anna Dultseva, recentemente condannati in Slovenia per spionaggio; e Roman Seleznev, presunto hacker condannato a 27 anni negli Stati Uniti.