Berlino, accuse alla Cina per cyberattacco del 2021; l’avvertimento: "Stop aggressioni contro nostra sovranità digitale"

Il Ministero degli Esteri tedesco convoca l’ambasciatore cinese nella capitale: è la prima volta dal 1989 per la condanna alle proteste di Piazza Tienanmen

L’esecutivo della Germania, oggi giovedì primo agosto ha accusato la Cina di essere responsabile di un grave attacco informatico, condotto nel 2021 ai danni dell'Istituto federale per la cartografia e la geodesia (BKG) con sede a Francoforte sul Meno. In risposta, il Ministero degli Esteri ha convocato l'ambasciatore cinese a Berlino Ken Wu, un gesto diplomatico significativo, visto che secondo l'agenzia di stampa francese AFP non si verificava dal 1989, quando la repressione delle proteste in Piazza Tienanmen avevano suscitato la ferma condanna da parte di numerosi paesi occidentali. La Ministra degli Interni Nancy Faeser, ha precisato che l'attribuzione dell'attacco è basata su un'analisi tecnica dettagliata condotta dal Verfassungsschutz, l’ufficio federale tedesco di informazione la cui missione principale è la sorveglianza delle attività contrarie alla Legge costituzionale della Repubblica di Germania. Gli aggressori avrebbero utilizzato reti di copertura, sfruttando dispositivi di privati e aziende per celare le loro tracce.

Agenti statali cinesi

Il BKG è sotto l'autorità del Ministero degli Interni tedesco e fornisce un sistema univoco e aggiornato di coordinate geografiche, essenziale per numerose istituzioni governative e private in settori critici come energia, acquedotti e trasporti. La Ministra dell'Interno Faeser (partito socialdemocratico di Germania – SPD) ha “condannato fermamente l’attacco da parte di attori cinesi controllati dallo Stato”, chiedendo a Pechino “di desistere ed impedire aggressioni che minacciano la sovranità digitale della Germania e dell’Europa”. Faeser ha anche evidenziato l'adozione recente della direttiva europea NIS-2, finalizzata a migliorare la sicurezza di 29.500 grandi imprese e infrastrutture critiche tedesche, ampliando le prerogative dell'Ufficio federale per la sicurezza informatica (BSI).

L’avvertimento dell’intelligence tedesca

I servizi di intelligence tedeschi da tempo avvertono del pericolo rappresentato dallo spionaggio cinese, la cui intensità e qualità sono in aumento con particolare attenzione alle aziende informatiche di servizio per l'amministrazione pubblica e non solo. Berlino ritiene che questo tipo di attività sia in crescita già dal 2023. La dichiarazione dell'attribuzione dell'attacco, coincide con il viaggio del Ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius (SPD) nell'area dell'Indo-pacifico, dove la marina tedesca conclude oggi le manovre navali congiunte con altre forze internazionali, la cosiddetta RIMPAC 2024 (evento di addestramento militare marittimo organizzato con cadenza biennale dalla U.S. Navy, a partire dal 1971), nei pressi della zona d'influenza del Dragone. Infatti, Parlando a una conferenza di scienziati e personale militare del Centro di Studi per la Sicurezza Asia-Pacifico (APCSS) di Honolulu, oggi giovedì 1 agosto il ministro tedesco socialdemocratico ha citato le minacce dalla Russia e le tensioni crescenti causate dalle rivendicazioni di potenza della Cina, dichiarando le intenzioni dell’esercitazione: "Si tratta di affrontare la sfida posta dalla Cina nella regione, dimostrando l'unità e il sostegno all'ordine internazionale basato sulle regole", ha sottolineato, ribadendo poi che attualmente due terzi degli alleati NATO raggiungono l'obiettivo di destinare il due percento del loro PIL alla difesa. "Non possiamo e non dobbiamo fermarci. Dobbiamo superare l'obiettivo del due percento. E data l'aggressione russa, dobbiamo farlo in fretta, è un chiaro appello anche al mio stesso governo", ha concluso poi Pistorius.