Spesa militare mondiale 2023, nuovo record a 2.400 mld (+6,8%), USA in testa con il 38% tra aiuti a Israele, Ucraina e Taiwan, Europa +14%
Dai 2.236 miliardi di dollari del 2022 ai 2.400 del 2023, secondo il report annuale "Aerospace, Defense and Aviation Outlook 2024" di AlixPartners
La spesa militare mondiale ha raggiunto un nuovo massimo storico nel 2023, toccando i 2.300 miliardi di dollari. È quanto rivela il report annuale "Aerospace, Defense and Aviation Outlook 2024" di AlixPartners, che evidenzia una crescita ininterrotta dal 2017 e un aumento del 6,8% rispetto all’anno precedente, in cui la spesa globale per armamenti e difesa aveva toccato i 2.236 miliardi di dollari. Secondo lo stesso rapporto, i conflitti in corso continuano a spingere verso l'alto la spesa per gli armamenti, con prospettive di ulteriore crescita nel 2024. Anche la space economy registra un aumento delle risorse ad essa destinate. Paolo Rinaldini, managing director di AlixPartners, ha dichiarato: "I produttori sono pienamente consapevoli dei loro obiettivi e stanno impiegando risorse significative per soddisfare un aumento senza precedenti dei tassi di produzione, guidati dalle esigenze dei paesi vicini alla Russia e dagli ordini interni che si stanno concretizzando".
USA, aumentano le esportazioni, ma la spesa cresce con i pacchetti di aiuti a partner strategici
Gli USA si confermano leader del settore coprendo il 38% della spesa militare globale, mantenendo gli investimenti nel settore stabili rispetto agli anni precedenti. Ad aumentare, invece, sono le esportazioni di armamenti americani, che nel 2023 sono aumentate del 17%. Per quanto riguarda la spesa, sono da tenere in conto almeno 17,18 miliardi di aiuti inviati ad Israele nel contesto del recente conflitto nella Striscia di Gaza, sotto forma di armamenti e vari sistemi difesa: secondo un rapporto 2023 dell'Istituto Internazionale di Ricerca sulla Pace di Stoccolma (SIPRI), gli Stati Uniti coprono il 69% delle importazioni di armi da Israele tra il 2019 e il 2023. 52,84 miliardi di dollari vengono dalla cessione di armi all’Ucraina e altri 8,12 sono stati investiti nell’Asia-Pacifico, con particolare attenzione a Taiwan. Anche la space economy ha acquisito una rilevanza crescente per gli stessi Stati Uniti, con una spesa di circa 60 miliardi di dollari equamente distribuita tra Space Force e NASA. Proprio la National Aeronautics and Space Administration ha visto un aumento del budget del 2,5% annuo negli ultimi 10 anni, quasi il triplo rispetto a quello dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA). A livello globale, l'industria spaziale è cresciuta del 6,3%, raggiungendo un valore di 510 miliardi di dollari, con una concentrazione significativa negli Stati Uniti, appunto. Soprattutto la guerra in Ucraina, continua ad influenzare l'aumento dei finanziamenti per i programmi spaziali, data l'attenzione crescente verso strumenti di controllo dal cielo e dallo spazio. Negli ultimi 10 anni, il budget dell'ESA è aumentato del 4,4% annuo, finanziando soprattutto programmi di osservazione sull’impatto climatico. Sebbene l'Europa non raggiunga le cifre statunitensi, nel 2023 ha registrato anch’essa un aumento senza precedenti della spesa militare (+14%), con un picco del 51% in Ucraina: nel paese direttamente coinvolto nel conflitto con la Russia di Putin, essa rappresenta oltre il 36% del PIL (Prodotto Interno Lordo). La space economy in Europa è valutata circa 15 miliardi di dollari, un quarto di quella americana, con un mercato più frammentato e meno operatori.
Gli investimenti militari crescono anche in Asia, ma la Russia ha speso meno
Anche la zona dell’Asia-Pacifico ha visto un aumento della spesa militare (+13%), trainata soprattutto dalla Corea del Sud. Germania, Francia, Regno Unito, Spagna e Italia sono tra i principali esportatori europei di armi e sistemi di difesa nel mondo, coprendo complessivamente il 27% dell'export globale. Parigi ha incrementato le esportazioni del 47%, mentre Berlino ha registrato una diminuzione del 14%. La crescita riguarda tutti i segmenti, con un focus particolare su missili e artiglieria. Tuttavia, le esportazioni globali sono diminuite del 3%, principalmente a causa della contrazione delle esportazioni russe (-53%) e cinesi (-5%). La Russia ha aumentato la spesa militare del 29% nel 2022, ma ha registrato un incremento ridotto al 23% nel 2023, pari al 6% del PIL, nonostante il coinvolgimento nel conflitto appena citato. Anche la Cina continua a incrementare le spese militari, proseguendo una tendenza ininterrotta da 28 anni, nel tentativo di consolidarsi come contrappeso alle nazioni occidentali.