Le magliette con la foto dell'attentato a Trump diventano virali, in Cina oltre duemila ordini in 3 ore
E non ci sono dubbi che gli ordini saliranno, visto che le magliette con la foto dell'attentato a Trump promettono di diventare un cult
Le magliette con la foto di Donald Trump diventano virali. L'immagine dell'ex presidente Usa mentre alza il pugno al cielo dopo l'attentato ai suoi danni ha naturalmente fatto il giro del mondo, diventando iconica. Ed è per questo che, ovviamente, sono già in vendita t-shirt, tazze e gadget di ogni tipo, che stanno già vendendo tantissimo in tutto il mondo. Basti pensare che in Cina ci sono stati oltre duemila ordini in tre ore.
Le magliette con la foto dell'attentato a Trump diventano virali, in Cina oltre duemila ordini in 3 ore
E non ci sono dubbi che gli ordini saliranno, visto che le magliette con la foto dell'attentato a Trump promettono di diventare un cult. Il tycoon subito dopo esser stato ferito all'orecchio si è rialzato mostrando il pugno chiuso in segno di vittoria. Un modo per dire 'ce l'ho fatta'. La foto dell'Associated Press è stata scattata dal premio Pulitzer Evan Vucci. Mentre l'altra immagine iconica del proiettile che arriva verso Trump, porta la firma del fotografo Doug Millis.
Come dicevamo, in Cina è già boom di ordini. Ci sono le classiche t-shirt nere con l'immagine di Trump, ed altre in cui l'ex presidente è accompagnato dalla scritta "shooting makes me stronger", "gli spari mi rendono più forte".
La venditrice 25enne Li Jinwei ha spiegato di aver aperto gli ordini su Taobao "non appena abbiamo appreso della sparatoria, anche se non avevamo nemmeno stampato (le magliette). Nel giro di tre ore – spiega la donna – abbiamo ricevuto più di duemila ordini sia dalla Cina che dagli Stati Uniti". La fabbrica di Li ha sede nella provincia settentrionale dell’Hebei e impiega in media un minuto per confezionare una t-shirt.
La domanda di magliette personalizzate a tema elettorale è piuttosto forte nel mercato statunitense. Secondo i dati di Dhgate, c'è un aumento del volume delle transazioni di souvenir legati alle elezioni di oltre il 40 per cento ogni mese a partire da gennaio.