Palestina, Israele confisca 1.200 ettari di terre nella Valle del Giordano, Peace Now: “la più grande espropriazione degli ultimi 3 decenni"
Nel rapporto della ONG pacifista Peace Now emergono dati su un nuovo record di confische e l'opposizione alla manovra israeliana: "Questo conflitto non può essere risolto senza una soluzione politica che stabilisca uno Stato palestinese accanto a Israele"
In Palestina, nell’area della Cisgiordania, Israele ha confiscato 1.200 ettari per costruire nuovi insediamenti. Secondo un rapporto pubblicato da Peace Now, ONG pacifista israeliana, che si propone di documentare la colonizzazione della Palestina e di convincere il governo israeliano a giungere a una pace giusta, si tratta della più grande confisca di terre degli ultimi trent’anni.
In Palestina Israele confisca 1.200 ettari di terre, effettuando la più grande confisca degli ultimi trent'anni
L’espropriazione di terre a cui hanno dato il via libera le autorità israeliane risulta superare ogni confisca precedente, avvenuta a partire dagli Accordi di Oslo del 1993. Il progetto era stato approvato dal governo israeliano il mese scorso, in data 27 giugno, ed è stato reso pubblico il 3 luglio.
La confisca riguarda 12,7 kmq di appezzamenti contigui nella Valle del Giordano, a nord-est di Ramallah, la città dove ha sede l'Autorità palestinese. L’accesso a questi territori era già stato severamente limitato ai palestinesi: i terreni confiscati erano infatti stati precedentemente designati come riserve naturali o zone militari, impedendone l’uso da parte dei palestinesi, spiega Peace Now.
Israele li dichiara ora terre statali, rendendoli disponibili all’affitto degli israeliani e vietando su di essi la proprietà privata palestinese, sottraendo ancora più spazio a un possibile Stato palestinese. Con l’aggiunta di queste zone ai terreni israeliani, si batte un nuovo "record" di espropriazione di terre. Dopo la confisca di 8 kmq di terre a marzo e di 2,6 kmq a febbraio, con quest’ultima mossa i territori sottratti alla Cisgiordania salgono a 23,7 kmq in questo solo anno, superano le medie degli anni precedenti di circa dieci volte, secondo quanto riporta Peace Now.
L'opposizione di Peace Now: "combattono contro il mondo intero e contro gli interessi del popolo di Israele a beneficio di un pugno di coloni"
La relazione della ONG riporta le parole del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, che supervisiona la pianificazione degli insediamenti, e Leader del Partito Nazionale Religioso-Sionismo Religioso: "Questa cosa è megastrategica e ci stiamo investendo molto. È qualcosa che cambierà radicalmente la mappa". Si oppone Peace Now, che accusa il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e Smotrich, dichiarandoli "determinati a combattere contro il mondo intero e contro gli interessi del popolo di Israele a beneficio di un pugno di coloni". E aggiunge: "Oggi è chiaro a tutti che questo conflitto non può essere risolto senza una soluzione politica che stabilisca uno Stato palestinese accanto a Israele".