La giustizia e la campagna elettorale: quanto peseranno le condanne di Trump e di Hunter Biden nelle presidenziali?
Gli alleati di Trump sperano che i guai del figlio danneggeranno il presidente, ma la condanna contrasta anche con l’argomento della politicizzazione
Hunter Biden è colpevole, colpevole di aver mentito in merito al proprio uso di droghe illegali quando ha acquistato una pistola nel 2018. Negli Stati Uniti – si deve sapere – firmare una dichiarazione non è una cosa secondaria. Dal momento che giuri di aver fatto qualcosa, anche se può sembrare un atto solo formale, tutto quello che c’è scritto “potrà essere e sarà usato contro di lei in tribunale”, se necessario – parole famose che si sentono spesso nei film quando un personaggio viene arrestato.
Il caso del figlio del presidente è un po’ anomalo, in realtà. Di solito un errore di questo tipo non è soggetto a incriminazione se non è legato a un altro reato, per esempio aver utilizzato l’arma in un delitto violento. Infatti, l’anno scorso Biden e la procura avevano raggiunto un accordo di patteggiamento, che però è crollato a causa di differenze d’interpretazione e soprattutto di pressioni politiche, quando alcuni repubblicani avevano capito che Hunter avrebbe evitato conseguenze serie per la sua vita sregolata.
Così il procedimento è andato avanti, e in poche ore la giuria ha respinto la versione poco credibile degli avvocati del figlio del presidente. Avevano cercato di far credere che Biden non stava usando droghe il giorno esatto dell’acquisto dell’arma, e quindi tecnicamente la dichiarazione era veritiera. Un tentativo di proporre un’interpretazione che nessuno accetterebbe, come tra l’altro avevano fatto i legali di Trump nel processo a New York, affermando che l’ex presidente aveva firmato assegni per centinaia di migliaia di dollari senza sapere il perché.
La domanda politica è se si creerà una sorta di equivalenza tra le due condanne: Trump per aver mentito sui pagamenti a Stormy Daniels con lo scopo di aiutare la propria campagna elettorale, e il figlio dell’attuale presidente per aver cercato di nascondere i problemi che aveva combinato nella vita privata. Come sempre quando si parla di campagna elettorale, bisogna stare attenti a non guardare le cose da un punto di vista di parte; cioè, le notizie negative in merito a uno o all’altro candidato verranno senz’altro considerate importanti dai rispettivi sostenitori, ma occorre chiedersi quale effetto avranno sugli indecisi, quegli elettori che non seguono attentamente la politica e spesso decidono nelle ultime settimane in base a impressioni personali o a qualche evento che li tocca direttamente.
La condanna di Trump pesa di più, in quanto riguarda il candidato direttamente e rientra nel quadro più ampio di un presidente che ha cercato di ribaltare il risultato delle elezioni del 2020, incoraggiando l’assalto a Capitol Hill. Per combattere questa immagine, il Tycoon offre la narrazione della persecuzione giudiziaria da parte di un Biden corrotto che vuole fermare il movimento MAGA a tutti i costi.
La condanna di Hunter contribuisce all’immagine negativa della famiglia, anche se non tocca direttamente il presidente. Anzi, in un certo senso, mostra il suo lato umano, in quanto il dolore per i travagli del figlio è molto evidente anche al pubblico. Per la squadra Trump, si può perlomeno dire che c’è una sorta di equivalenza al ribasso: nessuno è santo, e quindi le valutazioni moralistiche non dovrebbero avere un grande peso.
Più importante, però, è la questione della persecuzione, in quanto gli elettori di cui ha bisogno Trump devono credere che i suoi problemi giudiziari siano frutto di una campagna politica nei suoi confronti, devono sposare la narrazione del martire contro un sistema corrotto. Su questo fronte è più complicato, in quanto la condanna di Biden dimostra, al contrario, che nemmeno il figlio del presidente è al di sopra della legge. Dunque, in un certo senso, dà legittimazione anche alla condanna di Trump.
Alla fine, l’effetto dei problemi giudiziari potrebbe essere marginale, ma comunque più rischioso per Trump, in quanto ha bisogno di convincere gli indecisi della sua versione dell'establishment contro di lui, e solo lui. Ironicamente, sarebbe stato meglio lasciare passare il patteggiamento di Hunter Biden, che avrebbe dimostrato un trattamento favorevole per la famiglia del presidente, da contrastare con l’accanimento giudiziario contro il Tycoon.
di Andrew Spannaus