Gantz, ultimatum a Netanyahu: "Piano per Gaza entro l'8 giugno o lascio il governo", il ministro lancia la sfida in vista delle elezioni

Il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz era atteso per un possibile “ultimatum al premier Netanyahu sulla strategia della guerra"

Il ministro centrista Benny Gantz lancia l'ultimatum a Netanyahu: "Un piano d'azione entro l'8 giugno o lascio il governo". Uno strappo che suona tanto come una sfida a Bibi in vista di possibili elezioni a settembre, come lo stesso ex capo di stato maggiore delle forze di difesa israeliane. Gantz è infatti forte di sondaggi benevoli, di cui l'ultimo circa un mese e mezzo fa, che consegna al ministro circa 76 seggi su 120 contro i 44 della coalizione di destra del premier.

Gantz, ultimatum a Netanyahu: "Piano per Gaza entro l'8 giugno o lascio il governo"

Un vero e proprio aut aut quello del ministro Gantz a Netanyahu. "Il gabinetto deve predisporre un piano d’azione sulla guerra entro l’8 giugno", ha dichiarato in conferenza stampa. "La scelta è nelle tue mani, se non sceglierai usciremo dal governo. Il Netanyahu di 10 anni fa l’avrebbe fatto". Negli ultimi tempi "qualcosa è andato storto".

E ancora: "Le decisioni essenziali non sono state prese, una parte dei politici si comporta in maniera codarda e pensa solo a se stessa. Nel sancta sanctorum delle scelte di Israele sono entrate considerazioni personali, una piccola minoranza ha preso il ponte di comando della nave israeliana e la sta dirigendo verso gli scogli". Il leader centrista di Resilienza per Israele ha aggiunto che "la leadership deve vedere il quadro generale", in merito al dopoguerra nella Striscia.

Ma quali sono le decisioni che deve intraprendere Netanyahu entro la fatidica data: "Riportare a casa gli ostaggi, abbattere Hamas e smilitarizzare Gaza e che ci sia una direzione Usa-Ue-araba-palestinese che getti le basi di un alternativa futura a Gaza che non sia nè Hamas nè Abu Mazen. Ti conosco molto bene da anni come leader e patriota israeliano e sai cosa bisogna fare. Devi scegliere fra unità e faziosità, tra sionismo e cinismo, tra responsabilità e illegalità, tra vittoria e disastro".

La replica di Netanyahu: "Così perde Israele, lanci l'ultimatum ad Hamas"

Non si è fatta attendere la replica del primo ministro Netanyahu: "Mentre i nostri eroici combattenticombattono per distruggere i battaglioni di Hamas a Rafah, Gantz sceglie di lanciare un ultimatum al Primo Ministro invece di lanciarne uno a Hamas. Le condizioni poste sono parole vane il cui significato è chiaro: la fine della guerra e la sconfitta di Israele, il lasciare la maggior parte degli ostaggi al loro destino, il mantenimento di Hamas intatto e la creazione di uno Stato palestinese".

Bibi ha poi posto tre domande a Gantz: "È pronto a portare a termine l’operazione a Rafah per distruggere i battaglioni di Hamas e, se sì, come è possibile che minacci di smantellare il governo di emergenza nel bel mezzo dell’operazione?".

"È contrario al controllo civile dell’Autorità Palestinese a Gaza, anche senza Abu Mazen?".

Infine la terza: "È pronto ad accettare uno Stato palestinese a Gaza, in Giudea e Samaria (Cisgiordania, ndr) come parte del processo di normalizzazione con l’Arabia Saudita?". "Mi aspetto che Gantz chiarisca al pubblico le sue posizioni su questi temi".