Gaza, Hamas apre alla tregua accordo possibile nelle prossime ore, ma Netanyahu insiste: "No alla fine della guerra"

Secondo i media egiziani, Hamas si sarebbe detta favorevole alla bozza d'intesa in cambio delle garanzie statunitensi sul ritiro delle Idf da Gaza e lo stop all'attacco a Rafah. Israele smentisce gli accordi con Washington e insiste sugli attacchi: "Non ci fermiamo"

Potrebbe essere oggi, sabato 4 maggio, il giorno della svolta o l'inizio della fine. Infatti, secondo la stampa mediorientale, Hamas avrebbe deciso di accettare il piano di tregua sul cessate il fuoco. Ne è convinto anche il quotidiano palestinese Al-Quds secondo cui entro la giornata odierna l'organizzazione palestinese annuncerà l'approvazione della bozza di accordo che prevede anche il rilascio degli ostaggi. Sulla stessa linea anche il giornale saudita Asharq che parla di chiusura imminente della trattativa. L'intesa però potrebbe essere diversa da come è stata raccontata. Secondo una fonte anonima palestinese il gruppo è disposto  ad accettare la prima fase dell’intesa anche senza il ritiro delle truppe israeliane da Gaza in quanto convinto di avere ancora “le carte per un maggior potere riguardo all’identità di alcuni dei rapiti, soldati delle Idf ancora vivi”. Per l’emittente Channel 12, invece, Hamas avrebbe ricevuto dagli Stati Uniti garanzie sia su un ritiro delle forze israeliane da Gaza entro 124 giorni, a completamento delle varie parti dell’accordo, sia la promessa che Tel Aviv non avvierà le operazioni a Rafah.

Gaza, Hamas apre alla tregua accordo possibile nelle prossime ore, ma Netanyahu insiste: "No alla fine della guerra"

Notizie, queste ultime, seccamente smentita da Israele: "Contrariamente a quanto riportato, Israele non accetterà in nessun caso la fine della guerra come parte di un accordo per il rilascio dei nostri ostaggi", ha dichiarato il funzionario. "Come deciso dai vertici politici, l'IDF entrerà a Rafah e distruggerà i rimanenti battaglioni di Hamas, con o senza una tregua temporanea per consentire il rilascio dei nostri ostaggi". Invece una bozza d'intesa mediata da Usa, Egitto e Qatar esiste e prevede tre fasi: la prima di 40 giorni con la liberazione di 33 ostaggi ed il ritiro delle Idf da una parte dell'exclave; la seconda, di due giorni più lunga, dovrebbe concentrarsi sugli accordi per un ritorno alla "normalità" a Gaza e il rilascio degli ostaggi rapiti il 7 ottobre. Mentre nella terza, sempre di 42 giorni, si dovrebbe procedere alla restituzione dei corpi degli ostaggi morti nel corso di questi mesi di guerra. All'interno della bozza è presente anche il possibile ritorno dei civili sfollati nelle loro aree di residenza e la liberazione di centinaia di detenuti palestinesi dalle carceri israeliane.

Accordo su carcerati palestinesi e ostaggi israeliani

Una fonte anonima di Hamas parla di “compromessi raggiunti” sul numero di carcerati da rilasciare per ogni ostaggio israeliano. Anche qui la chiusura sembra essere ai dettagli, tant'è che una sua delegazione si trova al Cairo per discutere degli ultimi aggiustamenti alla proposta. Secondo fonti egiziane, i mediatori sarebbero pervenuti a “formula consensuale sulla maggior parte dei punti di disaccordo”.