Proteste pro Palestina alla Columbia University, blitz della polizia, 300 arresti, l'ateneo: "Non ci hanno lasciato scelta"

Non si arrestano le proteste all'interno del prestigioso ateneo oramai da giorni occupato dai manifestanti per la Palestina, a preoccupare le autorità le possibili infiltrazioni di anarchici che poco, o nulla, hanno a che fare con la protesta, sarebbe solo "un pretesto per scontrarsi con la polizia".

Alla fine è dovuta intervenire la polizia, con un blitz in piena regola e  gli agenti addirittura in tenuta antisommossa. E' quanto accaduto nelle scorse ore all'interno della Columbia University il cui Hamilton Hall risulta ancora occupato dai manifestanti pro Palestina. Le forze dell'ordine hanno forzato una delle finestre dell'edificio, mentre altri agenti erano intenti ad allontanare parecchi protestanti che, nel frattempo, si erano radunati nelle vicinanze per intralciare il lavoro della polizia, da qui si è proceduto ad un centinaio di arresti. Secondo le autorità, nell'edificio c'erano "anarchici ben noti alla polizia: è gente che non professa ideologie o interessi politici, ma vuole solo creare confusione e scontrarsi con la polizia".

Proteste pro Palestina alla Columbia University, blitz della polizia, 300 arresti, l'ateneo: "Non ci hanno lasciato scelta"

La decisone di chiamare la polizia è stato l'estremo tentativo per ripristinare un pò di ordine secondo i vertici dell'ateneo dichiarando che "non ci hanno lasciato scelta". Da qui la decisione di chiamare la polizia per sgombrare la Hamilton Hall. "Ci rincresce che i manifestanti abbiano scelto una escalation della situazione attraverso le loro azioni. Dopo aver appreso che la Hamilton Hall era stata occupata, vandalizzata e bloccata, non abbiamo avuto scelta", si legge ancora nel comunicato. L'ateneo sostiene che il gruppo che ha occupato la Hamilton Hall era guidato da individui non affiliati all'ateneo.

Tutto ciò non è però sufficiente alla Columbia University: infatti è anche arrivata alla polizia anche la richiesta di presidiare il campus fino al 17 maggio, nei due giorni successivi alla cerimonia delle lauree che vedrà la proclamazione di circa 15mila studenti. La richiesta è contenuta nella lettera inviata dall'università alla polizia.

Il sindaco: "Alla Columbia agitatori professionisti esterni"

Poco prima dell'irruzione della polizia, era stato il sindaco di New York, Eric Adams, a sostenere che della "protesta pacifica" della Columbia si erano appropriati "agitatori professionisti esterni" che vogliono seminare il caos. Il primo cittadino aveva rivolto l'invito ai manifestanti di lasciare il campus prima che la situazione degenerasse: "Forse qualche studente non capisce in cosa si sono ficcati. Chiediamo a loro e a quanti stanno violando l'ordine di Columbia di lasciare l'area, di lasciare l'area subito".