Spesa militare nel 2023 a 2440 miliardi, +6,8% dal 2022, massimo storico. Primi gli Usa (916 mld$), poi la Cina (296 mld$)
Il rapporto annuale dell'Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (Sipri) rivela cifre record, evidenziando una corsa agli armamenti che coinvolge molti dei principali attori internazionali
Il 2023 è stato un anno di significativo aumento della spesa militare a livello globale, alimentato dalle crescenti tensioni in diverse regioni del mondo. Il rapporto annuale dell'Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (Sipri) rivela cifre record, evidenziando una corsa agli armamenti che coinvolge molti dei principali attori internazionali.
L'aumento globale della spesa militare
L'Istituto Sipri, autorevole ente di ricerca sulla sicurezza globale, ha rivelato che nel corso del 2023 sono stati spesi complessivamente 2.443 miliardi di dollari in armamenti, equivalente a 2.293 miliardi di euro. Questa cifra rappresenta il 2,3% del Prodotto Interno Globale e segna un aumento del 6,8% rispetto all'anno precedente, il più alto incremento annuo dal 2009.
I principali investitori in armamenti
Il rapporto del Sipri ha evidenziato che Stati Uniti, Cina, Russia, India e Arabia Saudita sono stati i cinque principali investitori in spesa militare nel 2023. Gli Usa in particolare, impegnati per allontanare un 'cessate il fuoco' in Ucraina e a Gaza e di conseguenza a spendere soldi per armi, sono in prima posizione: 916 miliardi di dollari spesi nel 2023. Al secondo posto la Cina con 296 miliardi di dollari. Terza la Russia: 109 miliardi.
La guerra in Ucraina ha spinto la NATO a sollecitare i paesi membri a destinare almeno il 2% del loro Prodotto Interno Lordo alla difesa. In risposta, la Russia ha aumentato la sua spesa militare del 24%, raggiungendo i 109 miliardi di dollari nel 2023.
Il contesto europeo
Con le crescenti tensioni geopolitiche, anche l'Europa ha visto una notevole impennata della spesa militare. Paesi in guerra come la Russia, Ucraina e Israele, alcuni detentori di armi nucleari, hanno dato il là ad 'aiuti' da Paesi esterni, che hanno contribuito ad ulteriori aumenti della spesa militare.
Anche l'Unione Europea ha deciso di riarmarsi, tramite tecnologie militari, sicurezza cibernetica e sfruttando la cooperazione tra i paesi membri, attraverso esercitazioni congiunte e scambio di informazioni. Il 2023 ha segnato un allarmante aumento della spesa militare globale, evidenziando la tendenza verso una maggiore instabilità e tensione a livello mondiale.