La Nato compie 75 anni e si divide per i fondi per l'Ucraina, sul piatto i 100 miliardi di euro che Stoltenberg vuole dare a Kiev

La proposta del segretario dell'Alleanza atlantica per sostenere la guerra contro la Russia crea una spaccatura: già contrati Turchia, Ungheria e Slovacchia

Un fondo quinquennale da 100 miliardi di euro da consegnare a Kiev per sostenere la resistenza dell'Ucraina nella guerra contro la Russia. La proposta è stata avanzata da Jens Stoltenberg, segretario della Nato, alla vigilia del vertice dei Ministri degli Esteri della Nato. Il segretario uscente dell’Alleanza Atlantica ed ex primo ministro norvegese è destinata a creare una spaccatura all'interno dell'Alleanza atlantica, proprio nei giorni in cui si celebra il 75esimo anno di esistenza della Nato.  

I 75 anni della Nato e l'allargamento ad est

La Nato fu fondata il 4 aprile 1949 con la firma del Trattato di Washington da parte dei 12 Paesi fondatori (Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti) ma poi è cresciuta ed oggi conta 32 membri, con il recente ingresso di Finlandia e Svezia. L'allargamento nei Paesi ex satelliti dell'Unione Sovietica, dopo la caduta dell'Urss, ha portato allo scontro con la Russia. Per Mosca si tratta di un disegno imperiale americano che viola il patto assicurato a suo tempo da Washington ai vertici dell'Urss di non avanzare a est dopo la caduta del muro di Berlino. Per l'Occidente, invece, si tratta di un processo democratico dei Paesi europei. Non facile, come sa bene l'Ucraina che si è vista chiudere la porta in faccia nel 2008 con Francia e Germania che si opposero ad un invito secco e che ora è in guerra con la Russia e finché c'è la guerra sarà molto difficile che diventi il 33esimo membro della Nato, cosa che comporterebbe uno scontro diretto Russia-Nato.

Un fondo quinquennale da 100 miliardi di euro

Ma, intanto, proprio la Nato di Stoltenberg, che è in cerca di un sostituto al vertice, vuole mobilitare una quota di risorse conferita dagli Stati membri dell’Alleanza in misura proporzionale al proprio prodotto interno lordo. Un fondo "anti-Trump", secondo i media statunitensi che ritengono che Stoltenberg l’abbia proposto in risposta al continuo palleggio al Congresso Usa del piano da 60 miliardi di dollari di aiuto militare a Kiev. Insomma, un modo per aggirare il problema anche se la quota statunitense dei 100 miliardi di euro sarebbe inferiore (16 miliardi di dollari) al pacchetto di aiuti bloccato. La proposta del segretario Nato include il passaggio sotto il comando dell’Alleanza delle tavole rotonde "formato Ramstein" con cui si riunisce la coalizione internazionale dei partner dell’Ucraina, finora ospitate soprattutto nell’omonima base americana in Germania occidentale.

Un assist a Biden e contro Trump: ma almeno tre Paesi sono contrari

Quella di Stoltenberg appare una sponda, a fine mandato, a Joe Biden e alle sue politiche mirate ad amplificare gli sforzi per sostenere Kiev contro la Russia. Una sponda che, però, dovrebbe essere approvata da tutti e trentadue i membri dell’Alleanza Atlantica ma non sarà facile. Nella Nato, infatti, ci sono almeno tre Stati che si opporranno: la Turchia, l'Ungheria e la Slovacchia. E non è detto che a questi non si aggiunga qualche altro Paese dal momento che, la prospettiva di finanziare questo maxi-fondo potrebbe portare diversi Paesi Nato al superamento del 2% del Pil in termini di spese militari. Qualche Stato potrebbe addirittura trovarsi a dover scegliere tra finanziare le proprie forze armate o quelle ucraine. E poi, un fondo di cinque anni pro Ucraina sembra la parola fine a qualsiasi soluzione politica per la guerra e appare come un modo per blindare la posizione della Nato in favore dell'Ucraina.