Attentato Mosca, Putin: “Attacco di matrice islamica, ma a noi interessa mandante”; dito puntato contro l'Ucraina
A tre giorni dai fatti del Crocus City Hall il Presidente russo manda un video messaggio ai cittadini e parla del possibile coinvolgimento di Kiev nella strage
Sono passati tre giorni dalla strage del Crocus City Hall di Mosca e Vladimir Putin è tornato a rivolgersi ai russi, e al mondo intero. E lo fa ammettendo che l'attacco al Crocus City Hall è stato compiuto da "estremisti islamici". Anche se, poi, dalle sue parole si evince che il dito della Federazione Russa resta puntato sempre sull'Ucraina.
"Indagini regolari sull'attentato per capire chi c'è dietro"
"Dobbiamo ottenere risposte a una serie di domande, per prima se davvero siano gli islamisti ad aver deciso di colpire la Russia", ha dichiarato Putin nel suo video messaggio sottolineando che gli Stati Uniti, attraverso vari canali, "stanno cercando di convincere tutti che non vi è alcuna traccia di Kiev nel sanguinoso attacco". Ma lo zar spiega di aver chiesto rapporti regolari sullo stato delle indagini sull'attacco terroristico. In merito alla guerra in Ucraina, Putin sottolinea che "tutti i tentativi di Kiev di stabilizzare il fronte sono falliti, la Russia mantiene l'iniziativa nell'operazione speciale" e che "la mobilitazione in Ucraina è un tentativo di creare una Gioventù Hitleriana in una nuova edizione".
L'intimidazione alla Russia e i sospetti su Kiev
Ma allo stesso tempo, Putin ha rilanciato i sospetti su Kiev, affermando che l'inchiesta dovrà appurare "chi è il mandante" della strage. "Dobbiamo rispondere alla domanda perché i terroristi cercavano di andare in Ucraina e chi li aspettava là", ha affermato il presidente in un incontro con i suoi collaboratori sulle misure da adottare dopo l'attentato, il cui bilancio è salito a 139 morti e 180 feriti. L'attacco, per il Presidente russo, è stata "un'intimidazione alla Russia e sorge la domanda chi beneficia di questo". Di qui la richiesta ai suoi di riferirgli costantemente di come procedono le indagini sui terroristi arrestati, ma anche sui loro "mandanti".
Peskov: "Presto per dire quale sarà la reazione se Ucraina coinvolta"
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov in un'intervista all'agenzia Tass chiarisce che "è presto per parlare di quale sarà la reazione della Russia se sarà provata la partecipazione dell'Ucraina nell'attacco" al Crocus City Hall di Mosca. "Un'inchiesta è in corso, non sarebbe corretto fare speculazioni ipotetiche in questo momento", ha detto il portavoce. Ma intanto, secondo gli inquirenti russi "i 4 imputati tagiki hanno ammesso le loro colpe e parlato dei mandanti".