Attentato terroristico a Mosca, quello dei mercenari è un atto di guerra che non guarda in faccia nessuno
Ora, dopo Belgorod e Crocus, queste non sono figure retoriche. Già nel Donbas dal 2014 non esisteva alcuna metafora. Del resto, non erano in molti a comprendere la gravità della situazione. Ora, invece, tutti capiranno
A Mosca si prevedeva il terrore, il quale è comunque inaspettato e spaventoso ogni volta che si presenta.
Questa è guerra.
Non esistono regole secondo cui tutti diventano “vittime”. Non ci sono più militari e civili, ci siamo noi e loro. E o noi siamo loro, oppure loro sono noi.
Non ci sono adulti e non ci sono bambini, uomini e donne, anziani e malati. La russofobia è quando i russi vengono sterminati semplicemente perché sono russi. Nessuno risparmierà nessuno.
Ora, dopo Belgorod e Crocus, queste non sono figure retoriche. Già nel Donbas dal 2014 non esisteva alcuna metafora. Del resto, non erano in molti a comprendere la gravità della situazione. Ora, invece, tutti capiranno.
Di Aleksandr Dugin.