Russia, il mondo si divide, nuova Cortina di ferro: BRICS oltre a Iran e Emirati Arabi appoggiano Putin, Europa e Usa: "Elezioni false"

Definite "illegali" e "non democratiche" da Biden, ma le congratulazioni arrivate da altri Paesi lasciano intendere che la Russia non sia così isolata

Da un lato chi si congratula con Vladimir Putin per il plebiscito conseguito alle elezioni per la Presidenza della Federazione Russa e dall'altro chi, invece, ritiene le elezioni illegali. Dalla Cina all’India sono fioccati i messaggi di complimenti al leader nato a San Pietroburgo con il quale si rafforzeranno, ora, i rapporti. Ma altri Paesi non si sono complimentati con lo Zar, anzi, gli Stati Uniti e i Paesi della Nato hanno commentato in tono critico la tornata elettorale russa. 

La critica alle elezioni russe

Mentre dal resto del mondo arrivano messaggi di auguri a Putin, gli Stati Uniti e i membri della Nato si rifiutano di esprimere commenti positivi e fare le congratulazioni al leader russo e anzi, al contrario, lasciano trapelare il loro fastidio per il plebiscito che c’è stato in Russia. Non che la Casa Bianca non immaginasse la vittoria di Putin, ma non s’aspettava, numeri alla mano, un successo così netto. Il presidente Joe Biden ha definito la consultazione elettorale russa “non libera né democratica”, mentre l’Alto rappresentante della politica estera dell’Ue, Josep Borrell ha parlato di elezioni “illegali” e “basate sulla repressione”. In Europa si registra una spaccatura sull'argomento con Slovacchia e Ungheria che esultano per la rielezione di Putin al contrario di quanto fanno gli altri Paesi come la Francia, dove Macron aveva detto di voler "fare di tutto per impedire la sua rielezione" e la Germania che ha parlato di "risultato predeterminato" così come la Gran Bretagna ha definito "non libere" le elezioni. Una spaccatura che ha riguardato anche internamente l'Italia con Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano, che ha sottolineato le "pressioni" registrate in Russia per le Presidenziali e "l'omicidio di Navalny" e la premier Giorgia Meloni che pure ha condannato le elezioni mentre il ministro Matteo Salvini che invece ha a modo suo appoggiato la rielezione di Putin al Cremlino sostenendo che "quando un popolo vota ha sempre ragione". 

Le reazioni positive

Le congratulazioni arrivate anche dal resto del mondo lasciano intendere che la Russia non sia così isolata come vuol far credere l’Occidente. Palestina, India, Turchia, Venezuela, Corea del Nord, Iran, Emirati Arabi, Brasile e Cina hanno espresso parole di gioia nei confronti della vittoria di Putin. Mohammad bin Salman, principe ereditario e leader di fatto dell’Arabia Saudita, ha chiamato Putin per congratularsi con lui “cordialmente”, come riporta l’agenzia Tass, “per la sua convincente vittoria” mentre il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha evidenziato la necessità di “un ulteriore ampliamento” delle relazioni bilaterali. Il leader di Pyongyang, Kim Jong Un ha dichiarato che Russia e Corea del Nord “svilupperanno una cooperazione strategica eterna basata sull’idea comune dell’indipendenza antimperialista” mentre dalla Palestina il Presidente Mahmoud Abbas ha sottolineato il suo “orgoglio per le relazioni di amicizia e solidarietà che uniscono i due Paesi e i due popoli” ringraziando Putin per il sostegno della Russia “ai diritti del popolo palestinese”.

Cina: “Partnership con Mosca continuerà a svilupparsi”

E non si è fatta attendere la reazione del primo alleato di Mosca, la Cina che, con un tono ancora più entusiasta, ha auspicato che dopo la rielezione di Putin alla Presidenza della Federazione Russa i rapporti tra i due Paesi possano “continuare a svilupparsi”. A conferma di quanto dichiarato da Pechino c’è anche la notizia di un nuovo incontro tra i due Capi di Stato. A maggio, infatti, Putin andrà in Cina per incontrare il presidente Xi Jinping, nel suo primo viaggio all'estero dopo la sua rielezione.

Lo smacco di Putin sulla Crimea

Dal canto suo, il leader del Cremlino ha festeggiato in modo sfarzoso nella Piazza Rossa con tanto di concerto dedicato al decimo anniversario della riunificazione della Crimea alla Russia. Sull’argomento Crimea ha anche dichiarato che “non si tratta solo di un territorio strategicamente importante ma le sue persone sono l’orgoglio del Paese e non si sono mai divise dalla Russia e ciò ha consentito alla Crimea di ritornare nella nostra famiglia comune”.