Regno Unito, governo vieta i farmaci bloccanti della pubertà per il cambio di genere: “Insicuri, inefficaci e dannosi”
Dopo due anni di studi arriva la conferma dal Ministero della Salute, a fine mese verrà chiuso il centro nazionale Gids
Dietrofront inaspettato da parte del Ministero della Salute londinese guidato da Mary Cauldield che aveva a lungo sostenuto l'uso dei farmaci bloccanti della pubertà. La decisione, presa dopo due anni di studi, è stata dettata dalla mancanza di prove sufficienti a garantire la sicurezza e l'efficacia dei farmaci.
La scelta avanguardista del governo di Londra consisteva nell'affidare la somministrazione dei farmaci a un centro nazionale unico, sotto controllo pubblico: la Clinica Tavistock, che riporta la sigla Nhs (Servizio Sanitario Nazionale).
Regno Unito, governo vieta i farmaci bloccanti della pubertà: le indagini del 2022
Tuttavia, i primi problemi arrivano nel 2022 con la Commissione d'indagine presediuta dalla pediatra Hilary Cass, che aveva individuato numerosi casi di prescrizione "precoce" di questo tipo di farmaci, somministrati a pazienti giovanissimi con il solo obiettivo di bloccare lo sviluppo in modo da attribuire il sesso desiderato dai richiedenti.
La Commissione si oppose a questi comportamenti dopo aver appreso che circa l'80 per cento delle scelte adolescenziali non persistono nel tempo, causando così ingenti danni nel momento di una terapia farmacologica in caso di "dubbio".
Successivamente, con le nuove linee guida, la somministrazione dei farmaci è stata delimitata alla sola ricerca scientifica. Ora, dopo le dovute sperimentazioni, non si è ancora in grado di comprovare una soglia sufficiente di sicurezza ed efficacia di farmaci come la triptorelina.
L'impiego della triptorelina negli adolescenti con disforia di genere è considerato off label, ovvero al di fuori delle indicazioni specifiche del farmaco.
La drastica diminuzione di trattamenti della disforia di genere ha numeri significativi: da 5mila casi trattati nel 2022 ad appena 100 attuali. Dati che tuttavia non si fermano al piano scientifico e clinico, ma anche culturale; un chiaro esempio è la pressione ambientale subita dagli insegnanti e dai medici di base sul tema, assecondando con più facilità le richieste di terapia farmacologica avanzate da ragazzi e genitori.
A fine mese ci sarà la chiusura del Servizio per lo sviluppo dell'identità di genere (Gids) gestito dalla Tavistock, concludendo così la prescrizione dei farmaci.