Mar Rosso, Houthi minacciano Italia: "Inaccettabile attacco a nostro drone, vostre navi a rischio se difendete Usa, Uk e Israele"

A parlare è Amer, vice capo dell'Autorità per i media degli Houthi, riguardo all'abbattimento di un drone da parte del cacciatorpediniere italiano 'Caio Duilio'

Gli Houthi, attraverso le parole del vice capo dell'Autorità per i media degli Ansar Allah e presidente del consiglio di amministrazione dell'agenzia di stampa Saba, Nasr al-Din Amer, si sono espressi a riguardo dell'operazione condotta 6 giorni fa dal cacciatorpediniere italiano 'Caio Duilio' che ha abbattuto un drone nello Stretto di Bab al-Mandab.

Houthi, drone abbattuto da nave italiana: "Inaccettabile, vostre navi a rischio"

"Mettersi a protezione delle navi israeliane e americane" espone l'Italia a rischi e, in particolare, "minaccia la sicurezza delle sue navi in futuro", è quanto affermato in un'intervista da Nasr al-Din Amer. Una settimana fa, infatti, un drone lanciato dallo Yemen è stato neutralizzato dall'equipaggio della nave italiana, il cacciatorpediniere della Marina Militare che sarà la base della nascente operazione europea Aspides sotto la guida del contrammiraglio Stefano Costantino.

"Non sarebbe dovuto accadere", sottolinea. Il drone, aveva spiegato il ministero della Difesa, si trovava a circa sei chilometri dalla nave italiana, in volo verso di essa. "Non abbiamo deciso di prendere di mira le navi dell'Italia, ma il fatto che abbia fermato la nostra operazione è inaccettabile", spiega Amer, uno dei 'volti mediatici' degli Houthi.

Houthi: "Obiettivi primari sono Usa, Uk e Israele"

"Non è vero, non abbiamo attaccato alcuna nave italiana. Sarebbe meglio evitare informazioni sospette e imprecise", chiarisce Amer. "Non vogliamo prendere di mira l'Italia o altri Paesi. Il nostro obiettivo sono le navi americane, britanniche e israeliane e quelle dirette verso l'entità sionista", scandisce Amer.

Sempre secondo Amer, le navi italiane sono però comunque esposte a rischi se dovessero trovarsi ancora nella posizione di dover difendere delle navi americane, britanniche o israeliane. "Vediamo gli sviluppi e poi decideremo", afferma Amer, rispondendo alla domanda se il fatto che l'Italia abbia il comando operativo della missione difensiva europea Aspides la renda un bersaglio per i miliziani dello Yemen. "Se l'Italia fermasse di nuovo un nostro attacco significherebbe un suo maggiore coinvolgimento nella guerra contro di noi", precisa.