Ucraina, sindaco di Kiev Klitschko contro Zelesnky: "Grave errore licenziare Zaluzhny, mette sue ambizioni sopra quelle dello Stato"
L'ex pugile, ora primo cittadino della capitale ucraina, torna ad attaccare il Presidente
Il sindaco di Kiev, Volodymyr Klitschko è tornato ad attaccare il suo Presidente, Zelesnky, in una recente intervista. L'ex pugile, campione dei pesi massimi e sindaco della capitale ucraina dal 2014, non ha infatti digerito il licenziamento di Valerij Zaluzhny, ex capo delle forze armate, definendo questa scelta un "errore grave da parte di Zelensky". Klitschko ha anche toccato altri punti riguardanti il conflitto in corso contro la Russia.
Klitschko contro Zelesnky: "Grave errore licenziare Zaluzhny"
Riguardo alla possibilità che il Presidente voglia licenziare anche lui, Klitschko risponde: “Purtroppo anche con la legge marziale, quando avremmo bisogno dell’unità di tutte le forze politiche e di tutti i nostri cittadini perché è lo strumento per vincere la guerra, la lotta politica continua. Non posso definirla diversamente. Alcuni politici mettono le loro ambizioni sopra gli interessi dello Stato. Come nel caso Zaluzhny, rimuoverlo è stato un grave errore. Dobbiamo unirci attorno alle persone che godono del massimo sostegno, come Zaluzhny che ha il rating più alto nei sondaggi. Per due anni ha difeso con successo il nostro Paese contro l'esercito più grande e potente del mondo, e ciascuno di noi lo associa all’immagine del nostro più importante difensore. Quando lo ha rimosso, il Presidente avrebbe dovuto spiegare il motivo di una decisione che ha scioccato ogni ucraino. Molti si sono sentiti confusi, disperati”.
In seguito, un altro attacco a Zelensky colpevole secondo molti di voler licenziare tutti i politici che godono maggior consenso di lui in Ucraina: “Il grande errore di molti oggi è giocare con la politica. Oggi si lotta per la sopravvivenza, queste persone non capiscono che il Paese potrebbe non esistere più. La battaglia politica oggi è un veleno: dobbiamo essere uniti nella difesa dell’Ucraina. Non è importante ciò che si dichiara ma ciò che si fa”.
Klitschko: "Serve governo di unità nazionale"
Sulle parole del presidente francese Macron, secondo il quale non bisogna mandare solo armi ma anche soldati, Klitschko dice: “Putin ha iniziato la guerra perché insegue l’idea sbagliata di ricostruire l’impero russo, e non accetta un’Ucraina indipendente. A Mosca ricordano spesso come anche la Polonia e i Baltici facessero parte dell’impero russo. Ai tedeschi che dubitano nel sostegno all’Ucraina rammento che nella visione malata di Putin c’era anche parte della Germania. Se noi perdiamo la guerra, i nostri vicini saranno i prossimi. Putin continuerà fino a dove gli sarà permesso. I russi non rispettano i deboli, solo la forza. Per questo dobbiamo essere forti in prima linea e anche nelle retrovie, forti politicamente ed economicamente. La nostra forza è il sostegno dei partner: con le armi o con i soldati”.
Riguardo ad una possibilità di governo con lui, Poroshenko e Zaluzhny, secondo l'ex pugile “sarebbe un grande sbaglio costituire oggi un cartello in opposizione a Zelensky. Sarebbe invece un’idea molto saggia da parte di Zelensky riunire tutte le forze attorno a sé. Sarebbe la chiave per vincere, cioè un governo di unità nazionale. Nessun piano di pace funziona se la prima linea non regge. Potremo attuarlo solo quando saremo forti e i russi lo rispetteranno”.
Klitschko: "Obiettivo di guerra è ritorno ai confini del 1991"
L'obiettivo di guerra è invece "il ritorno ai confini del 1991, ma prima bisogna fermare l’avanzata dei russi”. Tra gli errori, "l’ultima criticità è la mancanza delle armi. Desiderare di vincere è decisivo, ma con il solo ardente desiderio e senza armi non possiamo farcela. Sostegno e finanziamento all’Ucraina sono diventati temi di lotta politica, in America, tra democratici e repubblicani. Noi contiamo sugli aiuti europei e dobbiamo rigenerare l’economia ucraina. Dobbiamo essere forti dentro, invece di continuare a mettere in difficoltà le nostre aziende con decisioni sbagliate”.
Sulla possibilità di candidatura di una sua fazione alle prossime elezioni, il sindaco di Kiev spiega che “sarebbe un grande errore fantasticare di posizioni politiche mentre la questione è la sopravvivenza dell’Ucraina. Se arriveranno qui i russi che elezioni ci saranno? Prima dobbiamo vincere la guerra e difendere il Paese. Poi la nostra più grande sfida sarà ricostruire il nostro Paese in modo democratico. La nostra prossima battaglia sarà riprenderci il futuro europeo, e questo vuol dire riprenderci la democrazia. Torniamo sempre lì, alla causa di questa guerra: Putin è molto irritato che un’Ucraina democratica entri in Europa. Per lui è una minaccia personale, e noi dobbiamo vincere e poi ricostruire il nostro Paese. Io, se sarò vivo, certamente parteciperò”.