Elena Basile al GdI: "Israele è la sola potenza occupante che finge e fa credere al mondo di essere vittima"

"L'Occidente e il Nemico Permanente", il nuovo libro in uscita in questi giorni di Elena Basile, ex Ambasciatrice e nota esperta di questioni internazionionali, sarà presentato l'11 marzo alla libreria Mondadori Duomo di Milano. Abbiamo approfittato dell'occasione per farle le domande più scomode sul conflitto in Medio Oriente

Un'Elena Basile senza freni né remore quella che ha risposto alle nostre domande. L'ex Ambasciatrice non ha avuto alcuno scrupolo, come sempre, nel parlare ai microfoni de Il Giornale D'Italia, mostrando senza veli quelle verità ineluttabili che la stampa mainstream fa finta di non vedere e tace per vigliaccheria. La misura è colma e non c'é più spazio sotto al tappeto per nascondere lo sporco: la verità rivendica il suo ruolo.

Salve Dottoressa, vorrei iniziare dalla recente strage di civili a Gaza di pochi giorni fa. I soldati dell’IDF hanno sparato sulla folla che attendeva gli aiuti umanitari, uccidendo a freddo 112 persone. Poco dopo, il Ministro della Difesa di Tel Aviv ha dichiarato che vanno sospesi gli aiuti internazionali perché “nutrono i terroristi”. L’Occidente si è detto sgomento, ma Netanyahu sembra indifferente. Il 7 ottobre giustifica tutto?

"Mi sembra evidente che la reazione del 7 ottobre sia sproporzionata e poco ha a che vedere col diritto di Israele a difendersi. La guerra ai miliziani di Hamas con strumenti di intelligence e azioni mirate sarebbe stata giustificabile al fine di rafforzare la sicurezza di Israele. La presente carneficina di donne e bambini, di civili inermi che è costata a Israele un’inchiesta per genocidio davanti alla CIG ONU (la Corte dell'AIA ndr) non ha obiettivi strategici oltre a essere immorale. Israele deve ancora spiegare a sé stessa e al mondo come sia stato possibile che la celebre intelligence israeliana non abbia saputo difendere lo Stato ebraico e abbia permesso l’attentato terroristico il 7 ottobre. Questo governo criminale, se la democrazia israeliana funzionasse, sarebbe dovuto cadere il giorno stesso. O almeno alcune teste dovevano cadere. Tutto è molto opaco sul 7 ottobre, tanti i dettagli incredibili".

Israele sta portando avanti una propaganda distorta che si basa su di un semplice concetto “siamo perseguitati”, il che mi ricorda un certo Goebbels quando affermava che i tedeschi erano perseguitati dagli ebrei. Le vittime hanno imparato dai propri aguzzini?

"Sono d’accordo con Gideon Levy, intellettuale ebreo e voce del dissenso su Haretz, il quale afferma: Israele non è la sola potenza occupante ma è la sola potenza occupante che finge e fa credere al mondo di essere vittima. Il carnefice diviene vittima. L’oppressore, oppresso".

In piena campagna elettorale, Biden è pressato dall’opinione pubblica per un cessate il fuoco, ma Netanyahu non ascolta le sue richieste. Perché secondo lei gli Stati Uniti non “impongono” uno stop ai bombardamenti come hanno fatto in altre occasioni?

"Innanzitutto Biden e le democrazie europee che parlano di cessate il fuoco e non firmano le risoluzioni ONU sullo stesso, sono poco credibili. Nel gioco delle parti, Biden cura l’opinione pubblica ma è complice dei crimini di guerra di Israele. Basterebbe minacciare sul serio l’arresto delle forniture di armi e di finanziamenti, e Netanyahu cadrebbe. Purtroppo lo sponsor è legato mani e piedi allo sponsorizzato in virtù del potere immenso della lobby ebraica che, come dice Merasheimer nei suoi eccellenti saggi, è ormai dominato dal pensiero oscurantista della destra religiosa e possiede i media, strumenti di pressione tali che negli USA non è possibile fare politica senza il loro benestare. Di questo scrivo nel libro L’Occidente e il Nemico Permanente, edito da Paperfirst e che uscirà il 5 Marzo".

È sbagliato dire che nella testa degli ebrei che sostengono Netanyahu, il 7 ottobre giustifica il massacro di 30.000 innocenti, tra cui donne e bambini, perché non ebrei?

"Credo che negli elettori di Netaniahu, a prescindere dal 7 ottobre, ci sia il progetto di un grande Israele e di liberare le terre che per motivi religiosi apparterrebbero, secondo convinzioni fideistiche e non storiche, a Israele".

Tempo fa ho intervistato Chemi Peres, il figlio di Shimon. Come si spiega che abbia assunto una posizione diametralmente opposta dal padre e sia addirittura favorevole a questo genocidio?

"Come si spiega che là il centro sinistra sia divenuto uno schieramento politico guerrafondaio, ciecamente atlantista e neoliberista? La politica perde spazio e voce, si uniforma ai voleri delle oligarchie. La differenza tra destra e sinistra è ormai nei diversi strumenti di intrattenimento del pubblico. Le scelte in politica estera, come in economia politica, non si differenziano nella sostanza. Le ragioni credo siano spiegate approfonditamente nel mio nuovo libro, L’Occidente e il Nemico Permanente. Lo presento il 5 marzo on line con Canfora e Bradanini e poi l’11 Marzo a Milano alla libreria Mondadori davanti al Duomo con il moderatore de Il Giornale di Italia".

Noi saremo presenti e invitiamo i nostri lettori a fare altrettanto. Andando avanti, è lecito supporre che l’azione della Corte del’AIA sarà pressocché ininfluente?

"L’azione della CIG ha già avuto un‘importanza politica, morale e simbolica. Grazie al coraggio del Sud Africa, Israele ha dovuto rispondere di possibile tentato genocidio ed è stata invitata ad attivarsi perchè questo non avvenga. Certo, la CIG non ha poteri coercitivi. L’ONU funziona solo se c’è una mediazione al CDS (il Consiglio Di Sicurezza ndr.) tra USA, Russia e Cina. L’Occidente ha distrutto il multilateralismo a partire dal ventennio unipolare e continua. Sono gli USA purtroppo a rifiutare il cessate il fuoco a Gaza e a rendere impotente il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite".

In chiusura, sembra ormai palese che l’obbiettivo di Netanyahu siano i territori e non la lotta al terrorismo. Non a caso Bibi parla di “relizzazione delle profezie”. Lo fa per fede o per evitare le imminennti condanne per corruzione?

"É evidente che il Governo di Netanyahu sopravviva grazie alla guerra e che per questo stia cercando di allargare, con la complicità passiva dell’Occidente, la guerra in Medio Oriente. Spero non si arrivi all’attacco all’Iran, che è il vecchio e nuovo obiettivo israeliano ed è sostenuto dalla lobby ebraica. Come ho ripetuto mille volte, non credo che Russia, Cina e Iran siano buoni e pacifisti. Oggi, tuttavia, per interessi geopolitici le cosiddette potenze del male cercano la stabilizzazione delle aree geopolitiche. L’occidente in declino ancora insegue le guerre e destabilizza il mondo".

Di Aldo Luigi Mancusi