Anat Schwarz, NYT si schiera con Gaza: la giornalista israeliana a rischio licenziamento dopo "mi piace" a un post che incitava al “mattatoio" nella Striscia

Nel post, di un sostenitore di Israele,si chiedeva al governo e all'esercito di “trasformare la Striscia di Gaza in un mattatoio” e di “giustiziare” i palestinesi

Il New York Times (NYT) si schiera con Gaza: il quotidiano americano ha spiegato che la giornalista freelance israeliana Anat Schwartz è a rischio licenziamento. Il motivo è legato al fatto di aver messo “mi piace” ad un post sui social media che chiedeva che la Striscia di Gaza fosse trasformata in un “mattatoio”, “giustiziare” i presunti terroristi palestinesi e "violare ogni norma, in cammino verso la vittoria".

Anat Schwarz, NYT si schiera con Gaza: la giornalista israeliana a rischio licenziamento dopo "mi piace" a un post pro-Israele

La donna in questione, Anat Schwartz, è una giornalista e regista quarantacinquenne che ha co-firmato un controverso articolo del Times su un presunto stupro di massa commesso da Hamas il 7 ottobre, diventata oggetto di un'indagine interna dopo che un utente X ha pubblicato uno screenshot dell'attività di Schwartz sui social media, che includeva un “mi piace” ad un post con una chiara inclinazione filo-israeliana.

Il post in questione è questo:

Nel post, scritto da un sostenitore di Israele, si chiede al governo e all'esercito di “trasformare la Striscia di Gaza in un mattatoio” e di “giustiziare” i presunti terroristi palestinesi: "Violare ogni norma, in cammino verso la vittoria", si legge nel post con il mi piace di Schwartz.

La dirigenza del giornale ha subito reagito alla notizia: "Siamo consapevoli che un giornalista freelance in Israele che ha lavorato con il Times ha messo 'mi piace' a diversi post sui social media", ha detto in una nota la portavoce del Times Danielle Rhodes Ha. “Quei 'mi piace' sono violazioni inaccettabili della nostra politica aziendale. Stiamo attualmente esaminando la questione”. Secondo fonti interne, Schwartz non collaborerà più con il New York Times e quindi i lettori non vedranno più i suoi articoli sul giornale. Una presa di posizione importante da parte di uno dei quotidiani più diffusi e importanti degli USA.