Gonzalo Lira, il blogger morto nelle carceri ucraine di cui l'Occidente tace. Ma Navalny viene portato in trionfo

Quello stesso Occidente che in questi giorni ha deciso di trasformare il neonazista Navalny in eroe martire della democrazia e dei diritti, cioè esattamente l'opposto di quel che era

Vi dice qualcosa il nome di Gonzalo Lira? Probabilmente no, poiché l'ordine discorsivo dominante ha accuratamente evitato di parlarne, benché la sua vicenda meritasse davvero di essere conosciuta. Gonzalo Lira era un blogger con passaporto statunitense finito nelle carceri ucraine del guitto Zelensky, attore Nato, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood. E lì morto qualche mese fa in circostanze che restano tuttora da chiarire. Lira era un critico del regime di Zelensky, e come è noto e come l'occidente prova in ogni modo a nascondere è supportato principalmente da estremisti della destra neonazista (in Ucraina il partito comunista è stato addirittura messo fuori legge). Gonzalo Lira ha svolto un'opera capillare di smascheramento del regime ucraino, mostrandone tutte le contraddizioni ed adombrando per quali ragioni si tratti di un governo fantoccio di Washington e del suo imperialismo. Ebbene, sulla sua morte come del resto sulla sua utilità l'occidente ha scelto di tacere. Quello stesso Occidente che in questi giorni ha deciso di trasformare il neonazista Navalny in eroe martire della democrazia e dei diritti, cioè esattamente l'opposto di quel che era. E che usa naturalmente la vicenda per demonizzare la Russia di Putin. Insomma, come sempre: due pesi e due misure.

Di Diego Fusaro.