Protesta dei trattori, retromarcia dell'Ue, von der Leyen: "Sì ai pesticidi, nessun limite alle emissioni, incentivi e sussidi"; In Francia ok a sgravi sul diesel
La presidente della commissione Ue: "L'agricoltura deve passare a un modello di produzione più sostenibile, in modo che le aziende rimangano redditizie negli anni a venire”
Ue: Incentivi pubblici con sussidi per gli agricoltori
Nel corso di una plenaria del Parlamento europeo, Ursula von der Leyen, presidente della commissione Ue, ha annunciato un importante sviluppo per gli agricoltori europei: lo sblocco degli incentivi pubblici per migliorare la situazione degli agricoltori e il ritiro della proposta legislativa sui pesticidi. Tale decisione segue la protesta dei trattori che sta mettendo in luce le difficoltà affrontate da coloro che lavorano nel settore agricolo. Nel frattempo, alcun limite è imposto sulle emissioni, ritenute responsabili di oltre il 10% delle emissioni di gas climalteranti nell'Unione.
Von der Leyen: "Gli agricoltori hanno bisogno di un'argomentazione commerciale valida per le misure di miglioramento della natura, e forse noi non l'abbiamo fatta in modo convincente. Hanno bisogno un vero e proprio incentivo che vada oltre la semplice perdita di resa. I sussidi pubblici possono fornire tali incentivi".
La decisione della Presidente giunge dopo il rifiuto da parte del Parlamento europeo della proposta legislativa sulla gestione sostenibile dei pesticidi, che è stata respinta a causa della polarizzazione e della mancanza di consenso. Di fronte a questa situazione, la presidente della Commissione Ue ha annunciato il ritiro della proposta, sottolineando la necessità di un nuovo approccio basato su un dialogo più ampio e una maggiore consultazione delle parti interessate.
"Abbiamo lanciato il Dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura nell'Ue. Abbiamo invitato rappresentanti del settore agricolo, delle comunità rurali, dell'industria delle sementi e dei fertilizzanti, del settore alimentare, ma anche del settore finanziario, dei gruppi di consumatori e ambientalisti e della scienza. Dobbiamo analizzare insieme la situazione, condividere idee e sviluppare scenari per il futuro. Dobbiamo superare un dibattito polarizzato e creare fiducia. La fiducia è la base fondamentale per soluzioni praticabili”, prosegue von der Leyen.
La Presidente ha poi lanciato l'idea di "un'etichettatura premium, ad esempio in collaborazione con i rivenditori e i trasformatori". “I nostri agricoltori meritano di essere ascoltati. So che sono preoccupati per il futuro dell'agricoltura e per il loro futuro. Ma sanno anche che l'agricoltura deve passare a un modello di produzione più sostenibile, in modo che le loro aziende rimangano redditizie negli anni a venire”.
La Francia mantiene le agevolazioni fiscali sul carburante agricolo
Nel frattempo il 26 gennaio, il governo francese ha annunciato un dietrofront sulle sue politiche fiscali riguardanti il settore agricolo, in risposta alle crescenti proteste degli agricoltori che hanno paralizzato alcune strade e autostrade nel paese nelle ultime settimane.
In particolare, il primo ministro Gabriel Attal ha dichiarato che il suo governo non ridurrà le agevolazioni fiscali sull'acquisto del carburante agricolo utilizzato dai trattori, una misura che era stata oggetto di critiche da parte degli agricoltori e che aveva scatenato ampie manifestazioni.
Le proteste in queste settimane hanno visto agricoltori bloccare l'accesso a diverse strade e autostrade in tutto il paese, con il blocco di un tratto dell'autostrada A13 vicino a Gaillon, a circa 100 chilometri a ovest di Parigi.
Le richieste degli agricoltori includono misure d'emergenza per sostenere la loro attività e una denuncia del basso livello dei loro redditi, oltre agli oneri amministrativi e burocratici eccessivi a cui sono sottoposti. Ma soprattutto pretendono il mantenimento delle agevolazioni fiscali sull'acquisto del carburante utilizzato dai trattori, che il governo aveva inizialmente proposto di ridurre gradualmente. La decisione del governo francese di ritirare la misura ha portato ad un momento di respiro nelle proteste, ma secondo gli agricoltori il settore ha bisogno di riforme più ampie per affrontare le sfide strutturali che incidono sul destino di molti coltivatori.