Kim Jong Un entra in guerra? 007 Usa: "Ha preso la decisione, situazione più pericolosa dall'inizio di giugno 1950"

Ennesimo atto di forza da parte di Kim Jong-un: per l'ex Cia, R. Carlin, la Corea starebbe valutando l'ingresso nello scenario bellico internazionale

Non c’è pace per il mondo. Almeno per il momento. Un segnale, l’ennesimo, di criticità è appena giunto. Il leader supremo della Corea del Nord avrebbe demolito l’Arco della Riunificazione, monumento-simbolo che rappresentava idealmente una nuova unione fra i due stati confinanti, eretto nel lontano 2001 sotto lo sguardo dell’allora presidente Kim Jong-il.

L'attuale leader Kim Jong-un, nipote del fondatore Kim Il-sung, non meno di una settimana fa, avrebbe ordinato categoricamente l’abbattimento del monumento al fine di cancellare ogni legame con la Corea del Sud, divenuta secondo le ricostruzioni dagli Usa, nelle ultime ore "il principale nemico" di Pyongyang. La mossa sarebbe un segnale forte del leader supremo sia sul fronte interno, sia all'indirizzo di Seul in merito alla decisione di abbandonare la politica di unificazione pacifica con il Sud.

L’Arco della Riunificazione era il simbolo di distensione tra le due Coree

Costruito su Thongil Street, periferia a sudest della capitale Pyongyang, all’altezza dell’autostrada che collega la città più importante del nord con Kaesong, distretto posto ai confini con la Corea del Sud, l’opera architettonica superava i trenta metri di altezza ed i sessanta di larghezza.

Completato nel 2001, era composta da due donne, metafore del Nord e del Sud, con in mano una raffigurazione dell'intera penisola coreana. Un’opera dunque nata allo scopo di "evidenziare che i coreani sono una nazione omogenea con un territorio, lo stesso sangue e una lingua fin dai tempi antichi, e che tutti i connazionali dovrebbero impegnarsi nella lotta per la riunificazione nazionale, fedeli alle tre carte".

Per ex Cia, Kim sarebbe pronto alla guerra

Quello dell’abbattimento del monumento sarebbe soltanto il primo segnale di una escalation da parte del padre-padrone coreano. Secondo l’ex Cia, Robert L. Carlin, si tratterebbe della “situazione più pericolosa di quanto non lo sia mai stato dall’inizio di giugno del 1950 (inizio guerra di Corea,ndr). Crediamo abbia preso la decisione strategica di entrare in guerra”.