Parlamento Ue, secretati definitivamente i contratti sull’acquisto dei vaccini Covid: il muro di omertà resiste

La scorsa settimana, il Parlamento europeo ha definitivamente secretato i contratti aventi ad oggetto l’acquisto dei vaccini Covid-19

Alla chetichella, come si conviene a una banda di malfattori, il Parlamento europeo ha respinto la richiesta di visibilità dei contratti con Pfizer, Moderna e i produttori di "vaccini" (li chiamo così anche se non lo sono…) contro il Covid-19.
I voti a favore del mantenimento della segretezza sono stati 349, contro 254 che richiedevano che i contratti venissero resi pubblici. Ha prevalso l’alleanza tra socialdemocratici, conservatori del PPE e liberali: il muro di omertà che protegge Ursula von der Leyen è compatto.
“C’è qualcosa che non va”, ha provato a commentare in aula l’eurodeputato austriaco Harald Vilimsky. “Dedicarsi al processo di approvvigionamento, ad esempio nel settore dei vaccini anti-COVID, dove la comunicazione tra il Presidente della Commissione e il capo della Pfizer è ancora segreta…”, ma gli è stata tolta la parola.
“Se volete indagare sulla trasparenza e sulla corruzione, cominciate qui, nella Commissione europea, con la presidente von der Leyen e i suoi accordi miliardari con Pfizer”, è riuscito a commentare l’eurodeputato slovacco Milano Uhrík.
Da giurista, sommessamente osservo che l’esito di questa votazione è un atto criminale. Fiancheggiamento di un reato, commesso da una persona che – nonostante l’evidente conflitto di interessi familiare (si legga il curriculum di suo marito) - ha acquistato "vaccini" per miliardi di Euro con sms inviati dal proprio telefono e poi (lei dice) cancellati.
A noi - presunti elettori di questi personaggi - non soltanto è precluso l’accesso a tali sms, ma neppure abbiamo il diritto di conoscere i termini e le condizioni dei contratti di acquisto.
Scrivo presunti elettori perché ormai le nostre democrazie sono una pagliacciata, nella migliore delle ipotesi sono plutocrazie e – qui in Italia – sono il trionfo del peggiore leccaculismo, la corsa a compiacere i nostri padroni (gli Stati Uniti – mitici per la sinistra dai tempi andati di quel memorabile poliedrico intellettuale che è Walter Veltroni - il nulla in ogni sua manifestazione - fino a Elly Schlein - il nulla che neppure prova a manifestarsi - come per quell'altra nullità antropomorfa e tronfia che è Antonio Tajani).
Per inciso, Antonio Tajani ha appena impegnato l’Italia in un nuovo conflitto, forte della legittimazione popolare democratica (o forse del placet del gobbo affetto da dislalia).
Lo scrivo da anni: se non riusciremo a costruire (ma con quali soldi, quali uomini e quali programmi?) una dissidenza politica, finiremo male.
Di Alfredo Tocchi.