Maxi esercitazione Nato “anti-Russia” da 90mila uomini alle porte di Kaliningrad. Lavrov: "Mosca non verrà sconfitta"
Tra febbraio e marzo 32 paesi Nato più la Svezia si eserciteranno in uno scenario di guerra alla Russia proprio ai suoi confini
La Nato si prepara ad una maxi esercitazione "anti-Russia". 90mila uomini dispiegati per prepararsi all'"inatteso" che si svolgerà nel quadrante Germania-Polonia-Baltico, vicino al corridoio di Suwalki e alle porte di Kaliningrad. Il Comandante supremo alleato per l'Europa, il generale Christopher Cavoli: "È l'esercitazione più massiccia da decenni a questa parte. Steadfast Defender inizia la prossima settimana e durerà fino a maggio, con la partecipazione di 90mila soldati provenienti dagli alleati e dalla Svezia. L'alleanza dimostrerà la sua abilità di difendere l'area transatlantica con un trasferimento di truppe dal Nord America, in uno scenario di risposta a una minaccia militare".
Nato, esercitazione "anti-Russia" da 90mila uomini: la più grande dalla fine della Guerra Fredda
Tra febbraio e marzo del prossimo anno, l'Europa sarà teatro della più mastodontica esercitazione militare condotta dalla Nato dai tempi della fine Guerra Fredda, segnando un allarme senza precedenti nel contesto geopolitico attuale. In un clima di crescente tensione post-aggressione russa in Ucraina, l'Alleanza atlantica sta preparando un'imponente missione denominata "Steadfast Defender" (salda difesa), che coinvolgerà un contingente spaventoso di soldati provenienti da 32 Paesi membri, supportati da cinquanta navi da guerra.
Proprio alle porte di Kaliningrad
L'epicentro dell'esercitazione sarà localizzato tra Polonia, Germania e Paesi Baltici, un'area strategicamente vicina ai confini russi, compreso l'exclave di Kaliningrad. La simulazione prevede una risposta rapida in caso di aggressione sul suolo della Nato, alimentando il timore di una possibile escalation militare.
Ciò che rende ancor più inquietante questa situazione è la decisione della Nato di intensificare ulteriormente le sue esercitazioni, passando da una annuale a due, secondo una strategia annunciata nel 2024. Jens Stoltenberg, segretario generale dell'Alleanza, ha chiarito che questo cambio di passo è correlato al progressivo aumento da 40mila a "ben 300mila" soldati pronti all'azione immediata. Un approccio radicalmente diverso rispetto agli anni '90, quando l'Alleanza impiegava piccoli battaglioni per missioni localizzate.
Il cambiamento di rotta è evidente dal 24 febbraio 2022, con il rafforzamento dei confini orientali dell'Alleanza, la presenza costante di 4mila soldati tedeschi in Lituania e la crescente intensificazione dei piani di esercitazione. Le manovre annuali, come "Northern Coasts 2023", si svolgono sotto l'ombra dell'incertezza, coinvolgendo militari di diverse nazioni in addestramenti mirati alla difesa contro minacce aeree e sottomarine, e all'integrazione delle forze navali, aeree e terrestri.
Ma visti i precedenti le cose potrebbero stare diversamente
La Nato sembra voler creare le basi affinchè la Russia si trovi nuovamente costretta ad intervenire militarmente. Questo potrebbe avvenire per vari modi: chiusura del traffico marittimo nel Baltico alle navi Russe, che comporterebbe una crisi come vorrebbe il sopracitato Madison. Oppure chiudendo il corridoio di Suwalki.
Il problema non della NATO ma dei comuni mortali è che Kaliningrad è si una exclave facile da isolare, ma è piena di missili Iskander con testate atomiche. Questo piccolo dettaglio che NATO e governi "occidentali" non tengono in considerazione potrebbe rivelarsi catastrofico.
Ed intanto la Russia si prepara, infatti lo stesso 17 Gennaio sperimentando tecniche di guerra elettronica a Kaliningrad, il corridoio di Suwalky e mezza Polonia sono rimasti senza GPS.
Lavrov: "Non c'è speranza che la Russia venga sconfitta"
"Non c'è speranza che la Russia venga sconfitta in alcun modo. Questo è già stato detto molte volte. Coloro che non hanno studiato storia, e ce ne sono molti in Occidente, possono fantasticare su questo argomento". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nel corso della sua conferenza stampa annuale. "Raggiungeremo gli obiettivi dell'operazione speciale in modo coerente e persistente. Gli accordi di Minsk non sono stati 'distrutti da Putin'; Merkel e Hollande hanno ammesso di averli firmati per preparare l'Ucraina alla guerra. Il problema ucraino - ha continuato - avrebbe potuto essere risolto sette anni fa".