Israele accusato di genocidio, al via il processo all’Aia, Pretoria: “Noi dalla parte giusta della storia”, Tel Aviv: “Smentiremo diffamazione Sudafrica“

Sull'argomento sono intervenuti anche gli Stati Uniti: dal Dipartimento di Stato americano è arrivata una smentita sulle accuse da parte del Sudafrica

Israele accusato di genocidio, al via il processo all’Aia

Al netto delle dichiarazioni di Israele e Stati Uniti, la denuncia sudafricana si basa su due prove, ossia l'entità della devastazione a Gaza, compreso il gran numero di morti e l'enorme distruzione causata dai bombardamenti israeliani, e citazioni di funzionari israeliani che presumibilmente mostrano una politica di massacri contro i civili palestinesi. Nelle 84 pagine di accusa spicca l'accusa secondo cui Israele sta portando avanti un genocidio voluto contro i palestinesi a Gaza. All'interno del fascicolo, il Sudafrica ha chiesto anche alla Corte una misura provvisoria e rapida, ordinando a Israele di interrompere immediatamente la sua campagna militare a Gaza. Secondo gli esperti israeliani si dovrebbe arrivare ad un'assoluzione, ma viene precisato che il risultato non è scontato. A guidare il team legale sudafricano è il professor John Dugard, mentre dall'altra parte ci sarà il professore di diritto britannico Malcolm Shaw.

Pretoria: “Noi dalla parte giusta della storia”, Tel Aviv: “Smentiremo diffamazione Sudafrica“

"La nostra opposizione al massacro in corso della popolazione di Gaza ci ha spinto come paese a rivolgerci alla Corte internazionale di giustizia". Sono le parole del presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. La decisione di denunciare Israele e portarlo alla Corte internazionale di giustizia non è passata e non passerà inosservata. A tal proposito Ramaphosa ha aggiunto: “Come popolo che ha assaggiato i frutti amari dell'espropriazione, della discriminazione, del razzismo e della violenza sponsorizzata dallo Stato, siamo chiari sul fatto che staremo dalla parte giusta della storia”. Non si è fatta attendere la reazione di Tel Aviv, che, attraverso il portavoce del governo israeliano Eylon Levy, ha dichiarato: “Lo Stato di Israele comparirà davanti alla Corte internazionale di giustizia per smentire l'assurda diffamazione di sangue del Sudafrica, mentre Pretoria dà copertura politica e legale al regime stupratore di Hamas. Il 7 ottobre Hamas ha commesso un atto di genocidio quando ha inviato squadroni della morte ad invadere Israele con la missione di bruciare, decapitare, torturare, mutilare, rapire e stuprare quanti più israeliani possibile, nel modo più brutale possibile. È stata una campagna di sterminio sistematico che hanno giurato di continuare... fino alla distruzione del nostro paese”.

Usa: "Accuse infondate"

Come detto, gli Stati Uniti hanno scelto di appoggiare in toto i propri alleati, seppur in Patria la cosa non è stata apprezzata da tutti. Nelle dichiarazioni rese pubbliche attraverso una nota dal portavoce del Dipartimento di Stato americano si evince che "le accuse secondo cui Israele sta commettendo un genocidio sono infondate. In effetti, sono coloro che attaccano violentemente Israele che continuano a chiedere apertamente l'annientamento di Israele e lo sterminio di massa degli ebrei", afferma Matt Miller. "Il genocidio è uno degli atti più atroci che qualsiasi entità o individuo possa commettere, e tali accuse dovrebbero essere formulate solo con la massima cautela".