Gaza City, madre e figlia cristiane uccise nella Chiesa della Sacra Famiglia da cecchini israeliani

La comunità di Gaza City è rimasta sconvolta per quanto avvenuto nella Chiesa della Sacra Famiglia, dove dei cecchini israeliani hanno fatto irruzione uccidendo una madre e sua figlia cristiane

Ieri sabato 16 dicembre 2023, a Gaza City si è verificato un tragico episodio: una madre e sua figlia sono state uccise dai cecchini dell'occupazione israeliana mentre erano all'interno della Chiesa greco-ortodossa della Sacra Famiglia.

Le testimonianze hanno riferito che i carri armati di occupazione che circondano il quartiere Zaytoun di Gaza City hanno preso di mira chiunque si muovesse all'interno della piazza della chiesa. Lo spietato attacco ha causato la morte di due persone innocenti. Tanta la rabbia e lo shock nella comunità locale.

Ci sono state anche minacce da parte delle forze di occupazione di evacuare la chiesa, e la vita di oltre 600 sfollati è stata messa a rischio. La maggior parte di questi sono cristiani di Gaza sfollati, che si trovano già in stato di estrema vulnerabilità a causa del conflitto in corso. Un episodio che ha messo in luce ancora di più l'urgenza di trovare una soluzione pacifica e duratura al confitto israelo-palestinese.

Gaza City, madre e figlia cristiane uccise nella Chiesa della Sacra Famiglia da cecchini israeliani. Il comunicato del Patriarcato latino di Gerusalemme

Il Patriarcato latino di Gerusalemme ha dichiarato: "Un cecchino dell'esercito di occupazione israeliano ha assassinato due donne cristiane all'interno della parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza, dove si è rifugiata la maggior parte delle famiglie cristiane dall'inizio della guerra. Nahida e sua figlia Samar sono state uccise mentre stavano andando al monastero delle monache. Uno di loro è caduto mentre cercava di salvare l'altro. Sette sono rimasti feriti. Altre persone sono state colpite mentre cercavano di aiutare altri all'interno delle mura del monastero. Non c'è stato alcun avvertimento o avviso. Sono stati fucilati a sangue freddo all'interno dell'edificio monastero dove non vi fu resistenza".

I proiettili hanno raggiunto prima Nahida, e quando Samar ha cercato di soccorrerla, è stata ferita a morte. Sono state colpite anche altre sette persone, uno è grave.

Nella sua dichiarazione ha proseguito: "La mattina presto dello stesso giorno, un missile lanciato da un raro armato israeliano ha colpito il monastero delle Suore di Madre Teresa (Missionarie della Carità), che ospita più di 54 persone con disabilità, e si trova all'interno le mura della chiesa che fin dall'inizio della guerra era nota come luogo di culto. Sono stati distrutti anche il serbatoio del carburante e il generatore elettrico, unica fonte di energia. Il monastero è stato danneggiato a seguito dell'esplosione e un massiccio incendio, e altri due missili lanciati da un carro armato israeliano hanno colpito lo stesso monastero rendendolo inabitabile. Le persone con disabilità sono state costrette a lasciare la casa, cosa che ha impedito loro di accedere agli apparati respiratori di cui alcuni di loro hanno bisogno per sopravvivere. Inoltre, a seguito dei pesanti bombardamenti della zona, la notte scorsa tre persone sono rimaste ferite all'interno delle mura del monastero e sono andati distrutti anche i pannelli solari e le cisterne d'acqua, indispensabili per vivere".

Il comunicato si è concluso affermando: "Mentre ci uniamo in preghiera con tutta la Chiesa, esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro cordoglio alle famiglie colpite da questa insensata tragedia. Allo stesso tempo, non possiamo fare a meno di esprimere il nostro sgomento per la realizzazione di questo attacco proprio nel momento in cui la Chiesa si prepara al Natale. A Gerusalemme siamo profondamente preoccupati per gli sviluppi della situazione e vi forniremo gli sviluppi man mano che si verificheranno".