Carne sintetica, Ue pronta a sanzionare l'Italia perché non l'ha ancora introdotta? Una possibilità da non trascurare

Una volta di più, l'Unione Europea si rivela sideralmente distante dalle identità e dalle tradizioni dei popoli, che contribuisce a colpire non solo sul piano delle condizioni lavorative ma anche nella sfera delle tradizioni alimentari

E adesso l'Unione Europea si è posta nelle condizioni di poter sanzionare l'Italia per via del suo tenace rifiuto ad assumere la carne sintetica come proprio alimento di base. Una volta di più, l'Unione Europea si rivela sideralmente distante dalle identità e dalle tradizioni dei popoli, che contribuisce a colpire non solo sul piano delle condizioni lavorative ma anche nella sfera delle tradizioni alimentari. Mangiare carne in effetti rientra tra le più solide tradizioni della cultura europea. E già da tempo l'Unione Europea, antitesi della tradizione europea, ha avviato una vera e propria crociata contro le carni rosse piemontesi e toscane, francesi e spagnole, proponendo la loro sostituzione con la carne sintetica prodotta in vitro nei laboratori. L'Italia per ora resiste, ma non è dato sapere per quanto tempo ancora. Rimuovere la carne non significa soltanto abolire un elemento identitario radicato nella storia della civiltà europea. Vuol dire anche eliminare l'elemento maschile per eccellenza della società, come sottolineato da Lévi-Strauss nel suo studio sul crudo e sul cotto. La nostra, lo sappiamo, appare come una società svirilizzata, che alla resistenza ha sostituito la resilienza, all'eroe ha sostituito la vittima. Anche per questi motivi non trascurabili, il tecnocapitalismo apolide aspira a rimuovere la carne dalle tavole dei suoi sudditi.

Di Diego Fusaro.