Gaza, Israele: "Hamas sta perdendo il Nord"; Netanyahu: "No a proposta Usa di far tornare la Striscia sotto l'amministrazione dell'Anp"
Continuano le operazioni dell'Idf nella Striscia. Almeno 200mila civili palestinesi avrebbero lasciato l'area di Gaza per riparare a sud, secondo Tel Aviv testimonianza della perdita del controllo della regione da parte di Hamas
Da Israele la notizia secondo cui Hamas avrebbe ormai perso il controllo del nord della Striscia di Gaza, dopo giorni di combattimenti contro le forze armate dello Stato ebraico. Non si sarebbero tuttavia ancora arrestati i conflitti a fuoco nella zona, in particolare nei numerosi tunnel sotterranei utilizzati dai miliziani islamici come rifugi, basi e magazzini di stoccaggio di materiale. Nella giornata di ieri, sabato 11 novembre, una nota dell'Idf informava della morte di cinque militari israeliani a causa di un'esplosione registrata all'entrata di una di queste gallerie. Nel frattempo aumentano le frizioni con Washington, dopo che Netanyahu ha definitivamente bocciato il piano Usa per riportare, alla fine delle operazioni, il controllo della Striscia sotto l'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) del presidente Mahmoud Abbas.
Israele: "Hamas ha perso il controllo del nord della Striscia di Gaza"
A riferire gli ultimi aggiornamenti dalla Striscia di Gaza è Daniel Hagari, portavoce delle forze di difesa israeliane, poi ripreso dalla russa Tass. Riporta Hagari: "Circa 200.000 residenti di Gaza City hanno lasciato la città solo negli ultimi tre giorni, suggerendo che Hamas sta perdendo il controllo sulla parte settentrionale della Striscia". Secondo quanto affermato dal portavoce Idf, la popolazione civile palestinese, o almeno una buona parte, starebbe lasciando l'area delle operazioni militari israeliane per raggiungere il sud della Striscia durante le finestre orarie prive di bombardamenti concesse saltuariamente da Tel Aviv.
Netanyahu: "No a proposta Usa di far tornare la Striscia sotto l'amministrazione dell'Anp"
Continuano le frizioni tra Tel Aviv e Washington in merito alla gestione tanto del conflitto in corso quanto della questione palestinese una volta che saranno terminate le operazioni. Bocciatura netta da parte di Netanyahu del piano presentato l'8 novembre alla sessione plenaria del G7 di Tokyo dal Segretario di Stato Usa Antony Blinken. Il piano prevedeva , dopo la conclusione dell'offensiva dell'Idf, il ritorno del controllo della Striscia di Gaza all'Autorità Nazionale Palestinese (Anp), forza politica moderata per anni a capo della Striscia e della Cisgiordania e dopo la seconda Intifada completamente esautorata da Hamas nella regione di Gaza.
Secco rifiuto, tuttavia, da parte di Netanyahu alla proposta americana. Il Primo Ministro dello Stato ebraico, ha affermato: "Non consentiremo a chi non ha condannato la strage per oltre 30 giorni di controllare Gaza il giorno dopo". Il premier ha poi aggiunto: "A Gaza non ci sarà un'autorità civile che educa al terrorismo e paga stipendi ai terroristi e l'esercito (israeliano, ndr) continuerà a mantenere il controllo di sicurezza a Gaza finché necessario".