Elezioni presidenziali Russia 2024, Putin rinuncia? Cremlino: “Nessuna dichiarazione ufficiale”. In caso di vittoria, mandato fino al 2030

Vladimir Putin potrebbe lasciare il potere? Anche se non ancora ufficialmente candidato, sono in tanti a pensare che lo zar intenda assicurarsi nuovamente un altro mandato di sei anni

Le elezioni presidenziali in Russia nel 2024 dovrebbero vedere Putin ancora una volta in campagna elettorale. Tuttavia, ancora nessuna ufficialità è stata data alla candidatura dell'uomo forte di Mosca, anche se molti osservatori ritengono probabile che Vladimir Putin voglia assicurarsi un ulteriore mandato di sei anni. Del resto, nel 2020 lo "zar" aveva già promosso una riforma costituzionale che di fatto ha azzerato il conteggio dei suoi anni passati al Cremlino. In questo modo, nonostante sia al potere ormai da quasi un quarto di secolo, il leader russo può oggi facilmente aggirare il limite di due mandati consecutivi e ricandidarsi alla presidenza non solo nel 2024, ma in teoria anche nel 2030, continuando a tenere saldamente in pugno le redini di Mosca.

Nelle elezioni presidenziali in Russia del 2024 Putin resta favorito

Putin ha la bellezza di 71 anni ed è al potere in Russia sin dal 31 dicembre del 1999, in qualità di presidente o di primo ministro. Nel 2020 ha promosso una riforma costituzionale che oggi gli consentirebbe di aggirare facilmente il limite di due mandati presidenziali consecutivi, dandogli la possibilità di candidarsi alle presidenziali del 2024 e, in teoria, anche a quelle del 2030. Inoltre, data la situazione emergenziale dovuta dalla guerra in Ucraina ed al progressivo accentramento del potere russo, il Cremlino sta inasprendo ulteriormente la repressione del dissenso interno da mesi. Al momento, dunque, non si prevedono reali oppositori tra i candidati alle prossime presidenziali russe, e la sua strada alla riconferma del potere sembrerebbe essere spianata.

La candidatura del presidente in carica, però, non è ancora stata formalmente ufficializzata. Subito dopo la pubblicazione della notizia da parte dell’agenzia di stampa britannica Reuters, il Cremlino ha messo immediatamente le mani avanti precisando che “Putin non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione in merito, perché non è stata ancora annunciata ufficialmente una campagna elettorale”. 

Necessità di continuità, oltre ogni dubbio

Mai come dopo quasi due anni di guerra di logoramento in Ucraina, le elezioni in Russia sono innanzitutto una verifica del funzionamento della macchina statale alla guida di Putin. Il risultato elettorale deve poter provare platealmente che gli ingranaggi si muovono a pieno regime in base alle regole stabilite dall’amministrazione presidenziale. Se il copione elettorale si svolge come previsto, significa che il regime ha la situazione in mano.

La strada sembra dunque spianata verso la prossima corsa dello Zar al Cremlino, che più di tanto gara non sarà. Salvo colpi di scena, infatti, Vladimir Putin sarà candidato e rieletto con percentuali plebiscitarie alla presidenza. Potrebbe esserci la variante di un’imponente azione bellica ucraina a sconvolgerne i risultati, ma il conflitto appare impantanato da mesi e sempre più vicino ad una cristallizzazione dello status quo.