Armi a Israele “distruttive e ingiuste,” dirigente di stato americano sconfessa Biden e si dimette. Basi Usa colpite in Iraq coi droni
Josh Paul, un funzionario del Dipartimento di Stato nell'ufficio che sovrintende ai trasferimenti di armi, si dimette per la linea fatta di armi e munizioni ad Israele di Biden. Nel frattempo Usa sotto attacco da milizie armate supportate dall'Iran
Le armi inviate dagli Usa ad Israele porteranno più sofferenze e la mossa viene considerata "distruttiva, ingiusta e contraddittoria". Così il dirigente di stato Josh Paul, un funzionario del Dipartimento di Stato nell'ufficio che sovrintende ai trasferimenti di armi. Il fronte anti-Biden, che è poi quello contro un'ulteriore movimentazione nella guerra tra Israele e Palestina, scricchiola sempre più. Nel frattempo Usa nel mirino anche da milizie armate supportate dall'Iran: attaccate le basi in Iraq.
Armi a Israele “distruttive e ingiuste,” dirigente di stato sconfessa Biden e si dimette
Joe Biden ha fatto visita ieri a Netanyahu in Israele. Un incontro che ha avuto il compito di ribadire il supporto Usa ma anche di mettere il becco sulla questione del bombardamento dell'ospedale a Gaza, su cui il presidente americano si è affrettato a dire: "È colpa di Hamas".
Nel mirino del dimissionario dirigente di Stato ci sono le armi e munizioni che Washington sta inviando a Tel Aviv. Nel suo messaggio pubblico, Paul scrive: "Il cieco sostegno a una parte" dell'amministrazione Biden sta portando a decisioni politiche "miopi, distruttive, ingiuste e contraddittorie rispetto agli stessi valori che sosteniamo pubblicamente. La risposta che Israele sta dando, e con essa il sostegno americano sia a quella risposta che allo status quo dell'occupazione, porterà solo a sofferenze maggiori e più profonde sia per il popolo israeliano che per quello palestinese".
"Temo che stiamo ripetendo gli stessi errori commessi negli ultimi decenni e mi rifiuto di farne ancora parte". Da queste parole le dimissioni, che stanno facendo molto discutere.
Basi Usa in Iraq colpite dai droni: si pensa all'Iran
Due basi Usa colpite in Iraq coi droni e numerosi militari feriti. Un'ondata di attacchi nelle ultime 24 ore è andata in scena verso la base di al Asad nell’Iraq occidentale, e in una del nord del Paese. Anche se non ci sono ancora conferme ufficiali, si pensa a milizie armate supportate dall'Iran.
Anche Teheran infatti nella giornata di ieri si è posta contro la linea degli Usa, considerati "complici dei crimini in Israele", come dichiarato dal premier Ibrahim Raisi.