Striscia Gaza, Mezza Luna Rossa su valico Rafah: "Entrati 20 camion di aiuti umanitari e subito chiuso, centinaia ancora parcheggiati in Egitto" - IN AGGIORNAMENTO

Numerose fonti confermano che l'apertura del valico di Rafah tra Egitto e Striscia di Gaza sia durata poche ore, permettendo ad appena una ventina di camion di accedere. Da giorni, riferisce la Mezza Luna Rossa, sono centinaia i tir che attendono di accedere ai territori palestinesi

Aperto il valico di Rafah, ma subito dopo richiuso: appena 20 camion di aiuti umanitari entrano nella Striscia di Gaza, dove 2,3 milioni di persone sono da due settimane sotto assedio senza elettricità ed acqua corrente

Centinaia, secondo la Mezza Luna Rossa, i camion di aiuti umanitari provenienti da tutto il mondo e da giorni bloccati in Sinai (Egitto), in attesa di un'interruzione dei bombardamenti israeliani per accedere alla Striscia di Gaza. Nella mattinata di oggi, dopo ormai due settimane di assedio, l'Idf avrebbe permesso ad alcuni tir di attraversare il valico di Rafah ma, a differenza di quanto ci si sarebbe attesi, il via libera è durato poche ore, permettendo l'accesso ad appena una ventina di tir, decisamente troppo pochi per provvedere al sostentamento di una popolazione civile di 2,3 milioni persone da oltre dieci giorni senza elettricità ed acqua corrente. 

Biden parla alla Nazione: "Chiesti 105 miliardi di dollari al Congresso per sostenere Israele, Ucraina e continuare il muro al confine con il Messico"

Biden, evento raro per il 46esimo Presidente Usa, ha parlato in diretta alla nazione dallo Studio Ovale per aggiornarla sulla direzione verso cui la sua amministrazione la sta muovendo. "Le decisioni prese stasera - ha detto il democratico - influenzeranno il mondo negli anni a venire. Chiederò al Congresso un sostegno senza precedenti per Israele e l'Ucraina. La loro vittoria è cruciale per la sicurezza del mondo". Secondo indiscrezioni, la cifra in questione si aggirerebbe attorno ai 105 miliardi di dollari, una parte dei quali, oltre che ai due Paesi in guerra, sarà destinata all'ampliamento del muro al confine con il Messico duramente osteggiato dallo stesso Biden in campagna elettorale. 

L'Idf attacca Greta Thunberg: "Sostiene il terrorismo", e lei rimuove il post con il pupazzetto della piovra

Le forze di difesa israeliane (Idf) attaccano Greta Thunberg, accusandola di sostenere il terrorismo. A scatenare l'ira di Tel Aviv, un post sui social, in cui la paladina dell'ambiente sosteneva la popolazione palestinese. Duro il commento del portavoce dell'Idf, Arye Sharuz Shalicar: "Chiunque si identifichi con Greta in qualsiasi modo in futuro, a mio parere, è un sostenitore del terrorismo. Perché quello che Greta sta facendo, cioè mostrare solidarietà con Gaza senza dire una parola sui massacri di israeliani, dimostra che in realtà non è a favore dei palestinesi, ma che sta nascondendo il terrore dei palestinesi o di Hamas e della Jihad islamica sotto il tavolo come se non esistesse". Nell'immagine postata online la ragazza si mostrava con tre amiche avvolte nelle bandiere palestinesi. Nella foto, anche il pupazzetto di una piccola piovra, da alcuni considerato simbolo delle teorie antisemite secondo cui gli ebrei controllerebbero i principali centri di potere globale. 

Valico di Rafah, rinviata l’apertura: è corsa contro il tempo

Per l’apertura del valico di Rafah bisogna ancora aspettare. Secondo fonti della Cnn quello che doveva essere il giorno per consentire il passaggio di aiuti umanitari dall'Egitto, si è trasformato in un altro giorno di attesa. Ad oggi, infatti, l’unica strada che permette di accedere a Gaza è danneggiata dalle bombe ed è ancora molto pericolosa. Proprio per questo è iniziata una vera e propria corsa contro il tempo: gli scavatori egiziani stanno cercando di riparare il valico, che permetterebbe a ben 20 camion di aiuti di entrare. L’apertura del valico non sarebbe solamente un aiuto per la popolazione israeliana, ma un vero e proprio segno di speranza.

Casa ortodossa bombardata a Gaza: aumentano i morti

Sono 17, ad oggi, i corpi ritrovati senza vita nella chiesa ortodossa di San Porfirio a Gaza colpita da un attacco aereo da Israele. A riferirlo è la Caritas Internationalis attraverso una nota stampa. “Almeno 17 persone hanno perso la vita e altre sono ancora sotto le macerie", si legge. Nel testo viene sottolineato che "dal 7 ottobre, Israele ha imposto un assedio totale agli oltre 2 milioni di cittadini di Gaza. Acqua, cibo ed elettricità sono stati tagliati, le medicine scarseggiano e i bombardamenti arbitrari si sono intensificati”. Tra le vittime ci sono anche cinque membri (e le loro famiglie) dello staff di Caritas Gerusalemme. Tra le vittime anche una tecnica di laboratorio, Viola, di 26 anni: la vittima è stata uccisa insieme al marito e al bambino.

Scholz al settimanale Spiegel: “Chi attacca gli ebrei, attacca tutti noi”

Mentre si continua a scavare per consentire l’accesso agli aiuti umanitari, il cancelliere tedesco Olaf Scholz è tornato a parlare del conflitto israeliano. Lo ha fatto al settimanale tedesco der Spiegel, dove ha confermato la vicinanza del popolo tedesco a quello ebraico e ha espresso il suo punto di vista in merito alla manifestazione antisemita degli ultimi giorni. “Chi attacca gli ebrei, li insulta o fa loro del male, attacca tutti noi”, ha detto Scholz. “Siamo dalla vostra parte. Lo Stato farà tutto il possibile per proteggere la vita degli ebrei in Germania”. Il cancelliere ha proseguito, affermando che “chi grida slogan antisemiti e brucia bandiere dello Stato di Israele, o acclama senza vergogna la morte di persone a causa di attacchi terroristici di Hamas, devono essere risolutamente contrastati". “Episodi di questo tipo non hanno posto tra noi, gli atti di Hamas sono stati disumani e barbari, nessuno dovrebbe applaudirli. Soprattutto nel Paese la cui storia è indissolubilmente legata alla Shoah", ha concluso il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Egitto e Giordania contro Israele: "Stop punizioni collettive su civili palestinesi"

In corso in queste ore un vertice d'emergenza tra i leader di Egitto e Giordania, il presidente al Sisi e re Abdallah, al Cairo. Dura critica durante un comunicato congiunto da parte dei due capi di Stato ai danni della strategia militare israeliana, definita "una punizione collettiva su Gaza", dunque un crimine di guerra. I due hanno quindi ripetuto la contrarietà di entrambi i Paesi ad accogliere profughi palestinesi per poi sottolineare che, nel caso il conflitto non arrivasse ad una conclusione, l'intera regione "precipiterebbe nel baratro".

Proteste anti occidentali in aumento in Libano, ambasciata Usa invita i connazionali a prepararsi a lasciare il Paese

Continuano le proteste della popolazione libanese davanti all'ambasciata statunitense di Beirut. L'ambasciata ha diramato nella mattinata di oggi, giovedì 19 ottobre, un'allerta a tutti i cittadini americani nel Paese, invitandoli a prepararsi a partire "fintantoché sono disponibili le opzioni commerciali". A margine della mail, il messaggio: "Raccomandiamo a tutti i cittadini che scelgano di non partire di preparare piani per le situazioni di emergenza".

Da Mosca un volo del Ministero delle Emergenze russo per trasportare 27 tonnellate di aiuti umanitari a Gaza

27 tonnellate di aiuti umanitari sono in queste ore in volo da Mosca alla volta dell'Egitto, presso l'aeroporto di El Arish. Una volta arrivate nel Paese nord africano, fanno sapere le autorità russe, saranno trasportate alla Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah, sebbene l'attraversamento del varco sia da diversi giorni impedito dai frequenti bombardamenti israeliani.

Biden incontra Netanyahu a Tel Aviv: "Non fate gli errori degli Usa dopo l'11 settembre, non lasciatevi guidare dall'ira"

Il Presidente Usa Joe Biden è arrivato a Tel Aviv, dove ha incontrato il suo omologo israeliano Benjamin Netanyahu. L'inquilino della casa Bianca ha quindi avuto un lungo colloquio con il vertice dello Stato ebraico, al termine del quale, durante una conferenza stampa congiunta, ha ripetuto il sostegno americano ad Israele, annunciando di voler chiedere al Congresso di votare un pacchetto militare "senza precedenti". Nonostante ciò, tuttavia, Biden ha invitato Israele alla moderazione nel trattamento dei civili palestinesi, i cui morti sfiorano ormai le 3500 persone, paragonando la reazione da due settimane applicata dall'Idf sulla Striscia a quella della società americana dopo l'11 settembre: "Non lasciatevi consumare dall'ira. Non deve condizionare le strategie com’è successo a noi. Abbiamo ottenuto giustizia, ma abbiamo commesso degli errori".

Il portavoce dell'Idf Daniel Hagari afferma che a colpire l'ospedale di Gaza sia stata la Jihad palestinese e mostra immagini satellitari a sostegno della tesi, Hamas replica accusando Israele della strage

Continua il botta e risposta tra Tel Aviv ed Hamas riguardo la responsabilità del bombardamento sull'ospedale di Gaza. In queste ore il portavoce delle forze armate israeliane (Idf), l'ammiraglio Daniel Hagari, ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha negato attività di bombardamento aereo da parte dello Stato ebraico alle 18:59 di martedì 17 ottobre (orario della tragedia), tornando ad accusare il Jihad islamico palestinese di aver colpito il centro medico con un razzo sparato da un cimitero poco distante. L'ordigno avrebbe malfunzionato in volo, perdendo la traiettoria (era diretto su Israele) e finendo nel parcheggio dell'ospedale. Hagari ha allegato alla versione alcune immagini satellitari che secondo l'Idf dovrebbero provare la responsabilità dei miliziani.

Non si fa attendere la replica di Hamas, secondo cui i danni subiti dall'edificio non sarebbero raggiungibili dai razzi palestinesi, ma porterebbero "la firma della tecnologia israeliana"

Usa spostano altre due navi e "migliaia di marines" nel Mediterraneo Orientale, riporta la Cnn

Anche il Pentagono conferma l'indiscrezione anticipata il 16 ottobre dal Wall Street Journal in merito al possibile dispiegamento di 2000 militari Usa in Levante a supporto di Tel Aviv. Secondo la Cnn, poi, altre due navi della marina statunitense, la USS Bataan e la Uss Carter Hall (navi d'assalto e da sbarco anfibie), si starebbero dirigendo verso le coste di Israele. I due vascelli (a bordo dei quali la Cnn riporta esserci "migliaia di marines") andrebbero ad aggiungersi alla già voluminosissima flotta statunitense nel Mediterraneo Orientale, di cui fanno parte, tra le altre, anche due portaerei.

Tel Aviv temporeggia sull'invasione via terra della Striscia, ma assicura che la nuova fase del conflitto è in partenza

Continua l'attesa per la a lungo annunciata invasione via terra della Striscia di Gaza da parte delle forze armate israeliane. L'alto numero di civili palestinesi, tuttavia, le difficoltà logistiche nel combattere in un'area urbana ad alta densità abitativa e con un esercito impreparato a questo tipo di guerra e le pressioni internazionali seguite al crescente numero di morti palestinesi, tuttavia, sembrerebbero aver convinto gli apparati di Tel Aviv a fare un passo indietro. 

Nonostante l'Idf confermi di star preparando la prossima fase della controffensiva ai danni di Hamas, e nonostante i bombardamenti e le incursioni aeree non sembrino diminuire, il portavoce dell'Esercito israeliano, colonnello Richard Hecht, ha lasciato intendere che l'opzione di una penetrazione di truppe di terra nei territori della Striscia sembrerebbe per il momento essere passata in secondo piano: "Ci stiamo preparando per le prossime fasi della guerra. Non abbiamo detto quali saranno. Tutti parlano dell'offensiva di terra. Potrebbe essere qualcosa di diverso".

Continue proteste in sede Onu per l'assedio israeliano, la Mezzaluna Rossa: "Centinaia di camion di aiuti umanitari per Gaza bloccati dai bombardamenti dell'Idf"

Non si arrestano le proteste in sede Onu per l'assedio imposto da Tel Aviv alla Striscia, in cui vivono circa 2,3 milioni di persone, da oltre una settimana. La portavoce del programma alimentare mondiale, Abeer Etefa, ha affermato che nei negozi della Striscia "le riserve (di cibo) sono di pochi giorni, forse quattro o cinque". Impossibilitati ad accedere anche i camion di soccorsi umanitari della Mezzaluna Rossa (la versione della Croce Rossa attiva nei Paesi di fede islamica). Sarebbero ormai centinaia quelli da giorni ammassati nel versante egiziano del valico di Rafah, uno dei pochissimi punti d'accesso alla Striscia dal Paese nord africano. I camionisti non riuscirebbero ad attraversare il valico a causa di costanti bombardamenti israeliani nell'area, non è chiaro se eseguiti per impedire ai palestinesi di fuggire o agli aiuti di entrare.