Sparatoria a Bruxelles, dopo la momentanea interruzione riparte il terrorismo e la narrazione emergenziale annessa
Perché il discorso emergenziale si era provvisoriamente traslato verso la crisi epidemica: i terroristi erano stati momentaneamente sostituiti dagli untori e dai contagiati
Sono ripartiti ieri, a Bruxelles, puntuali come un orologio elvetico, gli attentati terroristici. Dopo la grande "fortuna" che avevano avuto - dalla Torri Gemelle al 2016 circa - erano stati pro tempore sospesi. Perché il discorso emergenziale si era provvisoriamente traslato verso la crisi epidemica: i terroristi erano stati momentaneamente sostituiti dagli untori e dai contagiati. Ora che l'emergenza epidemica è venuta meno - per decreto OMS -, ripartono gli attentati terroristici: e, ça va sans dire, riparte pure la narrazione emergenziale annessa, funzionale ad alimentare il clima di paura e le misure di contenimento (sempre a detrimento delle libertà e dei diritti della popolazione), ma poi anche a rinsaldare la "guerra santa" contro l'islam su scala globale, con registro narrativo à la Fallaci. A partire, ovviamente, dalla Palestina: mutando, come già è, il "diritto a difendersi" di Israele in diritto al bombardamento etico preventivo e all'imperialismo umanitario di quell'Occidente che, per definizioni, non fa guerre ma missioni di pace, non lancia bombe assassine ma solo bombe intelligenti, non pratica l'imperialismo ma solo estende democrazia e diritti al mondo intero. Non stupisce tanto, invero, che tutto questo accada: desta maraviglia, semmai, che i più ancora non capiscano e aderiscano demenzialmente a questa narrativa funzionale all'ordine liberal-atlantista e ai rapporti di forza egemonici su scala globale.
Di Diego Fusaro.