Raid israeliano su Gaza, bombardata casa di Mohammed Deif, leader militare di Hamas: uccisi padre, fratello e figli

Colpita la cosa a Khan Younis del leader militare di Hamas, sterminata la sua famiglia da Israele. Il 58enne, la cui ultima foto risale al 2001, si nasconde di casa in casa

Un raid israeliano a Gaza ha fatto fuori praticamente l'intera famiglia di Mohammed Deif, leader militare di Hamas e mente del blitz coi deltaplani. Secondo fonti palestinesi, l'attacco avrebbe avuto come bersaglio la casa di Deif, facendo fuori padre, fratello, figli ed altri parenti. Salvo proprio il 58enne che ogni sera cambia casa per sfuggire ad eventuali attacchi di Israele. Per Deif comunque non è una novità: è più volte scampato a innumerevoli di tentativi di eliminarlo, uno fra tutti quello del 2014 quando un razzo israeliano rase al suolo la sua casa, uccidendo la moglie Widad, i figli di 7 mesi e tre anni.

Raid israeliano su Gaza, bombardata casa di Mohammed Deif, uccisa la sua famiglia

Anche questa volta la famiglia di Deif è stata quella ad avere peggio. Il 58enne, la cui ultima foto risale al 2001, è sfuggito a ben cinque attentati da parte del Mossad. È in sedia a rotelle e pare essere lui la mente che ha fatto partire l'attacco sabato scorso verso Gaza, con chiaro obiettivo Israele. L'intelligence non è riuscita a braccarlo e Deif ha articolato un piano perfetto nei dettagli, compreso di incursioni a Gaza a bordo dei pickup e dei deltaplani a motore. Un piano senz'altro originale ma riuscito.

Deif si nasconde di casa in casa ogni sera, per non farsi catturare. Chiamato "l'ospite", vicino all’Iran e agli sciiti, vuole sabotare l’accordo tra Israele e Riad, che rafforzerebbe i rivali palestinesi di Ramallah. La sua casa a Khan Younis è stata colpita e con ogni probabilità Deif potrà contare d'ora in poi solo su aiuti esterni.

Chi è Mohammed Deif

Deif nasce il 12 agosto 1965 nel piccolo governatorato di Khan Yunis, nel sud ovest della Striscia di Gaza, in una lingua di terra confinante con l'Egitto ed affacciata sul Mediterraneo Orientale. Si sa molto poco della sua giovinezza, ma pare che abbia avuto una formazione, oltre che naturalmente coranica, tecnico-ingegneristica. Il suo nome, infatti, figura tra quelli di Nidal Fathi Rabah Farhat e Adnan al-Ghul, i progettisti dei famigerati razzi Qassam, con i quali per anni Hamas ha squarciato i cieli israeliani. Non solo, secondo l'intelligence di Tel Aviv sarebbe lui la mente della "dottrina dei tunnel", le gallerie che hanno a lungo permesso un collegamento diretto, e segreto, tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania. Stando a quanto riportato dal Mossad, Deif si sarebbe avvicinato agli ambienti delle brigate Izz al-Din al Qassam, braccio armato del partito di Hamas, nel 1991, scalandone in breve le gerarchie. 

Mente di diversi attentati in Israele, Deif sarà fatto oggetto di numerosi tentativi di uccisione da parte di Tel Aviv. Almeno 6, quelle confermate: la prima, nel settembre del 2002, quando un elicottero dell'Idf sparò alcuni razzi e diverse scariche di mitragliatrice contro l'auto su cui l'uomo stava viaggiando. Nell'attacco morirono le due persone a bordo con lui, entambi miliziani di Hamas, ma Deif ne uscì illeso. La sopravvivenza fortuita ai numerosi attentati israeliani ne fecero un nome quasi leggendario nella cerchia palestinese, aumentandone il prestigio e l'autorità. Almeno fino al 2014. Il 19 agosto di quell'anno un missile dell'Idf colpisce la sua casa a Gaza. Nell'esplosione muoiono la moglie ed il figlio di 7 mesi. Da allora le sue apparizioni pubbliche, già molto saltuarie, vengono praticamente azzerate, lasciando molti osservatori interdetti sul fatto che fosse ancora vivo.