Mohammed Deif, chi è il leader militare e "fantasma di Gaza": mente dell'attacco di Hamas in 20 anni sopravvissuto a 6 attentati israeliani
Un nome quasi leggendario in Palestina, quello di Mohammed Deif, stratega di Hamas scampato ad almeno 6 attentati israeliani e mente dietro alla progettazione dei razzi Qassam e della "dottrina dei tunnel"
Una figura avvolta nel mistero, quella di Abu Khaled Mohammed al-Deif (in occidente noto come Mohammed Deif), la mente dietro all'attacco di Hamas allo Stato di Israele. Un attacco studiato apparentemente nei minimi particolari, capace di dribblare l'intelligence di Tel Aviv, in quella che viene già considerata come la più grande umiliazione del Mossad dai tempi della guerra dello Yom Kippur, nel 1973, quando gli israeliani furono colti completamente di sorpresa dall'attacco congiunto di Siria ed Egitto (una convergenza di dinamiche, in soli 50 anni, che starebbe facendo sollevare alcune sopracciglia in merito a quanto, realmente, gli apparati dello Stato ebraico sapessero, o sospettassero, riguardo alla possibilità di un attacco palestinese).
Mohammed Deif, stratega dell'attacco di Hamas ad Israele, tra i progettisti dei razzi Qassa e mente dietro ai tunnel tra Striscia e Cisgiordania
Deif nasce il 12 agosto 1965 nel piccolo governatorato di Khan Yunis, nel sud ovest della Striscia di Gaza, in una lingua di terra confinante con l'Egitto ed affacciata sul Mediterraneo Orientale. Si sa molto poco della sua giovinezza, ma pare che abbia avuto una formazione, oltre che naturalmente coranica, tecnico-ingegneristica. Il suo nome, infatti, figura tra quelli di Nidal Fathi Rabah Farhat e Adnan al-Ghul, i progettisti dei famigerati razzi Qassam, con i quali per anni Hamas ha squarciato i cieli israeliani. Non solo, secondo l'intelligence di Tel Aviv sarebbe lui la mente della "dottrina dei tunnel", le gallerie che hanno a lungo permesso un collegamento diretto, e segreto, tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania. Stando a quanto riportato dal Mossad, Deif si sarebbe avvicinato agli ambienti delle brigate Izz al-Din al Qassam, braccio armato del partito di Hamas, nel 1991, scalandone in breve le gerarchie.
Mente di diversi attentati in Israele, Deif sarà fatto oggetto di numerosi tentativi di uccisione da parte di Tel Aviv. Almeno 6, quelle confermate: la prima, nel settembre del 2002, quando un elicottero dell'Idf sparò alcuni razzi e diverse scariche di mitragliatrice contro l'auto su cui l'uomo stava viaggiando. Nell'attacco morirono le due persone a bordo con lui, entambi miliziani di Hamas, ma Deif ne uscì illeso. La sopravvivenza fortuita ai numerosi attentati israeliani ne fecero un nome quasi leggendario nella cerchia palestinese, aumentandone il prestigio e l'autorità. Almeno fino al 2014. Il 19 agosto di quell'anno un missile dell'Idf colpisce la sua casa a Gaza. Nell'esplosione muoiono la moglie ed il figlio di 7 mesi. Da allora le sue apparizioni pubbliche, già molto saltuarie, vengono praticamente azzerate, lasciando molti osservatori interdetti sul fatto che fosse ancora vivo.
Un breve comunicato nel maggio 2021 rilasciato dal comando di Hamas, annuncia che per ordine del generale al-Deif 250 missili a medio raggio sarebbero stati trasferiti all'aeroporto di Ramon, così da poter coprire qualsiasi punto del territorio israeliano. Dopo di allora, il silenzio. Da anni lontano dall'occhio pubblico, con il Mossad che lo considera uno dei più pericolosi nemici di Israele, di Deif non si hanno che due foto, la più recente risalente al 2021. Non si sa che aspetto abbia oggi, sebbene si sospetti soffra diversi handicap fisici causati dai numerosi attentati subiti. Quello che si sa è che dovrebbe esserci lui dietro alla strategia del blitz di Hamas che in questi giorni ha gettato nel caos l'intelligence e le difese dello Stato ebraico.