Spagna, il re riaffida al socialista Sánchez incarico di formare il governo: ora la ricerca di accordo con i catalani

La nomina del segretario socialista arriva due mesi e mezzo dopo le elezioni legislative e dopo il fallimento del presidente del Partito Popolare, Alberto Núñez Feijóo, di trovare una maggioranza in Parlamento

Sarà Pedro Sánchez a cercare di formare il nuovo governo spagnolo. Ad affidargli l’incarico il re Felipe VI a due mesi e mezzo dalle elezioni. Lo ha annunciato la presidente del Congresso Francina Armengol, dopo essere stata ricevuta dal monarca.

L’incarico al segretario socialista Sánchez di formare il nuovo governo arriva dopo il fallimento di Feijóo del Partito Popolare

Toccherà, dunque al segretario socialista e premier ad interim, trovare un fondamentale accordo con gli indipendentisti catalani dopo il fallimento, la settimana scorsa, del tentativo del presidente del Partito Popolare Alberto Núñez Feijóo, incapace di raccogliere davanti al Parlamento la maggioranza di 176 seggi necessaria per l’elezione a capo dell’esecutivo.

Sánchez punta alla maggioranza: “Voglio stabilità per la Spagna e convivenza tra popoli. Ho un progetto ambizioso e chiaro per la classe media”

“Punto alla maggioranza per dare una stabilità alla Spagna - ha detto Sánchez subito dopo la sua nomina – per formare al più presto un governo di coalizione progressista, con i socialisti e la sinistra di Sumar, e avere sostegno parlamentare in grado di dare stabilità al Paese”. Il premier spagnolo uscente ha poi dichiarato di avere “un progetto chiaro, ambizioso e mirato alla classe media” e di puntare sulla “convivenza tra i popoli di Spagna”. Ha ricordato inoltre che in Catalogna si è vissuta "una delle peggiori crisi istituzionali" della storia spagnola. Il leader socialista ha anche rivendicato di aver fatto con il suo governo "passi decisivi per la coesistenza, ora la Spagna è molto più unità di quando fosse nel 2018".

Al via le negoziazioni per trovare un accordo, c’è tempo fino al 27 novembre per formare la coalizione di governo

Sánchez, che ha tempo fino al 27 novembre per formare una coalizione di governo e avere la fiducia, ha bisogno di 176 voti. Per questo, ha detto che mercoledì comincerà le negoziazioni con i vari partiti, in modo da trovare un accordo il prima possibile. Per raggiungere tale accordo deve assicurarsi il sostegno dei due partiti catalani, l'Erc del Presidente della Generalitat Pere Aragones, e di Junts, del leader separatista in auto esilio Carles Puigdemont. In caso contrario, il 14 gennaio dovranno essere convocate elezioni. Per ottenere la fiducia alla prima votazione sono necessari i voti di almeno 176 parlamentari, ossia la metà più uno dei 350 membri del Congresso: al momento Sánchez può contare sui 121 voti dei deputati del suo partito, a cui spera di aggiungere quelli degli altri partiti di centrosinistra, come Sumar, e di altri piccoli partiti baschi e catalani.